Avviso Pubblico si schiera contro la legge regionale piemontese in materia di gioco voluta dalla giunta Cirio. “Abbiamo titolato la campagna di raccolta firme ‘Giochiamo la nostra partita‘, coinvolgendo le elettrici e gli elettori piemontesi su una proposta di iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico con l’obiettivo di superare l’attuale legge in vigore in Piemonte”, così in una nota. E ancora: “Avevamo tempo 6 mesi per raggiungere la quota di 8.000 firme e, grazie al lavoro di squadra della vasta rete di realtà aderenti alla campagna e centinaia di banchetti organizzati in tutta la regione, abbiamo ampiamente superato questa cifra arrivando a raccoglierne 12.000. Un risultato importante che testimonia quanto il tema del contrasto al gioco d’azzardo patologico sia sentito tra la popolazione, perché è un problema vissuto da molti. Con noi ci saranno le amministrazioni comunali (nel Vco Baveno e Domodossola) che hanno votato una deliberazione per proporre alla regione la stessa proposta di legge, sostenendo così il nostro percorso e rappresentando anche il pensiero di chi ogni giorno lavoro sul territorio, a contatto con i cittadini.
Le ragioni e gli obiettivi della campagna di raccolta firme
La campagna di raccolta firme, appoggiata da oltre 40 realtà regionali, nasce dalla necessità di modificare l’attuale legge esistente in Piemonte, approvata a colpi di maggioranza nel luglio dello scorso anno, nonostante la contrarietà di realtà che da anni si battono contro la diffusione del gioco d’azzardo patologico.
La maggioranza a sostegno del Governatore Alberto Cirio ha – nei fatti – smantellato la “9/2016”, approvata all’unanimità nella passata legislatura, aumentando la possibilità di gioco, senza considerare i rischi connessi.
Una decisione che non ha tenuto conto dei buoni risultati ottenuti negli anni di applicazione della legge approvata nel 2016 all’unanimità. Sono i dati a dimostrarne l’efficacia. Negli anni della sua applicazione, infatti, si è registrata: una significativa diminuzione dei soldi giocati e delle perdite da gioco; un ridimensionamento del numero di utenti presso il SerD per patologia da gioco; un numero minore di slot machine presenti sul territorio. La nostra proposta, sostenuta da 12.000 cittadine e cittadini residenti in Piemonte, contiene migliorie rispetto alla legge 9/2016, con l’obiettivo di tutelare le fasce più deboli dalle patologie connesse al gioco, dal sovraindebitamento e dall’interesse delle mafie in questo settore. Con l’atto formale della consegna, la Regione Piemonte ha l’obbligo di discutere la proposta e votarla”.
La Redazione