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Blitz antimafia a Foggia, i gestori di sale gioco ed il club di calcio tra le vittime

 

Gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo e Militari del Reparto Operativo Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri di Foggia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 30 persone, indagate, a vario titolo per associazione di stampo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e tentato omicidio.

Le misure sono scattate nei confronti di esponenti delle batterie Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha ricostruito la struttura organizzativa e le dinamiche criminali dell’associazione mafiosa denominata Società Foggiana, in continuità con altre precedenti indagini già cristallizzate in sentenze, molte delle quali passate in giudicato.

Il blitz “Decima Azione” ha interessato esponenti di spicco della mafia foggiana.

Nella sua proiezione esterna, il sodalizio ha operato in numerosi settori illeciti in forma quasi monopolistica. Secondo gli investigatori, tutti i trenta indagati sono responsabili di episodi di estorsione nei confronti di negozianti ed imprenditori a Foggia in un periodo compreso tra i primi mesi del 2017 fino ad oggi. Diversi gli esercizi presi di mira: dalle agenzie funebri ai gestori di slot machine, passando per gli esercizi commerciali e gli imprenditori edili. L’attività estorsiva riguardava tutte le sale scommesse, anche quelle gestite da familiari e parenti.

Si è registrato, come evidenziato dalla Questura, anche il tentativo di condizionamento della società calcistica del Foggia, all’epoca militante nel campionato di Lega Pro. Altra fonte di guadagni illeciti della mafia foggiana, inoltre, è rappresentata dal progetto di infiltrazione nel settore delle scommesse truccate con alterazione dei risultati delle corse dei cavalli.

A. Bargelloni

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