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Curcio (Sapar): “L’aumento delle tasse sui giochi è ipocrisia di Stato”

 

“Dal Decreto Dignità alla Legge di Stabilità: quale futuro per il comparto del gaming?” È stato questo il tema della conferenza stampa di apertura della 46^ edizione di Enada Roma, la storica fiera del gioco di Sapar (Servizi apparecchi per pubbliche attrazioni ricreative) organizzata da Ieg Italian Exhibition Group, che offre risalto alle novità, ai prodotti e alle nuove tecnologie presenti sul mercato.
Lungo e articolato l’intervento di Raffaele Curcio, presidente di Sapar, il quale ha toccato tutti i punti di un settore che in questi mesi sta vivendo un momento difficile, causato da interventi legislativi che mirano a ridurre l’impatto sociale delle ludopatie ma che di fatto colpisce gli operatori del gioco.
“Il Governo – ha dichiarato Curcio – ha preso la strada della deriva rispetto agli obiettivi che qualsiasi governo precedente avrebbe perseguito sul settore. La manovra otterrà degli effetti difficilmente ipotizzabili che non avranno alcun impatto nei confronti del gioco patologico. Si va contro una libertà fondamentale del cittadino.
Con la leva dell’aumento forzato del preu si sposta il giocatore verso altre offerte e quindi le proposte di tutela del giocatore sbandierate fino ad oggi non vengono realizzate. Il Governo non può pensare di martellare un unico settore favorendo gli altri. Non ci si rende conto che il settore è formato da piccole e medie imprese. Anche i media dovrebbero smettere di fare populismo. L’impatto di quest’ultima manovra sarà devastante anche perché questo intervento non nasce da confronti né con gli operatori né con chi tutela i giocatori.
Ancora non ci sono dati chiari sul problema del gioco e su come risolvere il problema del Gap, quindi questo è un comportamento di grande ipocrisia.
Gli interventi che si sono perseguiti sono scollegati da qualsiasi visione d’insieme o riordino programmato. Non si considera il settore del gioco come un settore economico al pari degli altri, un settore che per anni ha fornito tra i 9 e i 10 miliardi l’anno.
Le aziende si stanno attrezzando con offerte online e l’illegalità è sempre più frequente.
La domanda del giocatore non varia in base alla pressione fiscale del settore, ma la incanala dove trova l’offerta senza distinguere tra legale e illegale. Questo comportamento del Governo non solo non dà prospettive al settore ma costringe le aziende ad offrire un’offerta di minor qualità.
L’accordo Stato Regioni si arenava nei confronti dei rapporti con gli Enti locali. Tuttavia in alcuni aspetti è stato ripresa dall’attuale Esecutivo, rimane la volontà di eliminare le slot machine dagli esercizi pubblici, ed è stata rispolverata l’idea della tessera sanitaria. Togliere le slot dai locali rappresenterà un autogol per il Governo – ha proseguito il presidente del Sapar – come se si tornasse indietro nel tempo, dopo anni che hanno permesso l’emersione dell’illegale di fronte ad un offerta poco controllabile”.
Guardando all’anello che invece sta incassando tutta la domanda di gioco, ovvero i concessionari, ha concluso Curcio: “Se da una parte le aziende di noleggio e gestione stanno diminuendo giorno dopo giorno causando la perdita di importanti introiti fiscali, va anche considerato che gli stessi concessionari che hanno la propria sede fiscale all’estero, non contribuiscono ad arricchire nemmeno lo Stato italiano”.

A. Bargelloni

 

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