Il destino dei casinò italiani sembra essere segnato. Dopo il triste epilogo di Campione con il licenziamento di 482 dipendenti è il turno del casinò di Saint Vincent. Non è bastato un novembre proficuo(+ 33% di introiti rispetto allo stesso mese del 2017) per risollevare le sorti della casa da gioco ed evitare i tagli al personale. L’amministratore unico Filippo Rolando firmerà entro mercoledì l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 170-180 dipendenti: circa 50 sono lavoratori del Grand Hotel Billia, gli altri fanno parte dell’organigramma del casinò.
L’azienda aveva già chiesto al tribunale di Aosta l’accesso alla procedura di concordato preventivo in bianco, ammesso lo scorso 13 novembre dopo un primo no da parte dei giudici fallimentari, sulla quale pesa la richiesta di fallimento avanzata lo scorso 7 novembre dalla procura aostana che, anche sulla base della relazione consegnata dai componenti del cda del Casinò dimessisi il 26 ottobre dopo 17 giorni di lavoro, ritiene la crisi del casinò strutturale e irrisolvibile. Proprio all’azione della procura è legata l’accelerazione sul personale. L’amministratore unico del Casinò, Rolando, ha tempo fino all’11 gennaio per presentare, assieme a Ivano Pagliero, nominato commissario dal tribunale di Aosta, il piano di ristrutturazione aziendale a supporto della procedura di concordato preventivo. Mercoledì, tuttavia, è il giorno in cui lo stesso tribunale ha fissato l’udienza in camera di consiglio per esaminare l’istanza di fallimento della Casinò Spa depositata dalla procura e, in quella data, il commissario e l’amministratore unico vogliono presentarsi a procedura di licenziamento collettivo avviata.
La Redazione