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Marco Baldini: “Mai giocato d’azzardo, era una copertura”

Marco Baldini non ha mai avuto problemi di ludopatia, era finito in un “giro di malavita”. A raccontarlo è lo stesso speaker radiofonico in un’intervista al podcast di Luca Casadei, In one more time, dopo che la notizia era trapelata già nel 2021.

Baldini ha dovuto superare anni terribili in cui era sommerso dai debiti, per giustificare il suo declino usò la giustificazione de gioco d’azzardo anche per paura. Tutto iniziò quando lasciò Firenze per andare a Milano, lì lavorava per Radio Deejay, vedeva molti soldi girare e si era convinto che “più soldi hai, più bravo sei” e così provò a guadagnare sempre di più: “Quello è stato il mio primo, grande errore. All’epoca prendevo cinque milioni al mese”. Dopo tre anni nella città meneghina inizia ad investire nel settore immobiliare, i primi affari vanno molto bene e guadagna, poi però il tutto si è complicato e ha scoperto che stava facendo affari con persone non proprio oneste.

“Comincio a guadagnare cifre esorbitanti grazie ad alcune persone – spiega Baldini nel podcast – che mi propongo degli affari immobiliari sicuri e legali. La prima volta investo 100 milioni e me ne entrano 140 in poco tempo e va avanti così per circa due anni. Un giorno mi dicono che hanno bisogno di investire una cifra più importante per realizzare un complesso immobiliare di case di lusso”. “Mi consulto con il mio avvocato e commercialista e punto tutto, quasi due miliardi di lire – racconta ancora -. Ma poi è intervenuta la Guardia di Finanza. Poco dopo vengo a sapere che queste persone sono state arrestate, perché riciclavano denaro della malavita. Avevo perso tutto e a quel punto mi sono inventato la storia del gioco d’azzardo per giustificare agli inquirenti quelle ingenti entrate e uscite di denaro dal mio conto”.

Marco Baldini e la “scusa” della ludopatia: in realtà era “dentro la malavita”

“L’unico modo per uscire indenne da questa situazione, era raccontare il vizio del gioco. Non sono mai stato un vizioso né un giocatore compulsivo, o comunque non sono nato così, ho dovuto dimostrare di esserlo per difendermi da cose molto più gravi. È successo tutto nel 1995, avevo 35-36 anni e ho convinto tutti quanti che mi ero ridotto così a causa del gioco d’azzardo – una ricostruzione dolorosa quella di Baldini -, ma è stata una copertura per non incorrere in guai peggiori, non sono cose che si possono ancora raccontare, tutto quello che mi è successo è colpa mia, è partito tutto da un errore”.

Marco Baldini e la “scusa” della ludopatia: in realtà era “dentro la malavita”

“L’unico modo per uscire indenne da questa situazione, era raccontare il vizio del gioco. Non sono mai stato un vizioso né un giocatore compulsivo, o comunque non sono nato così, ho dovuto dimostrare di esserlo per difendermi da cose molto più gravi. È successo tutto nel 1995, avevo 35-36 anni e ho convinto tutti quanti che mi ero ridotto così a causa del gioco d’azzardo – una ricostruzione dolorosa quella di Baldini -, ma è stata una copertura per non incorrere in guai peggiori, non sono cose che si possono ancora raccontare, tutto quello che mi è successo è colpa mia, è partito tutto da un errore”. Nell’intervista Marco parla anche di quando rischiò di morire: “Mi stavano facendo scavare una buca. Ma sono uscito dal corpo e mi sono visto dall’alto, ho sentito una calma improvvisa e naturale. Stavo dando il 20 per cento al mese e avevo un miliardo di debiti e quel mese dovevo trovare 200 milioni che non avevo”. “Ero dentro la malavita – ammette Marco – e ho contattato la persona più pericolosa di Milano. Avevo delle marche da bollo da 3 miliardi e dovevo smerciarle per guadagnarci 300 milioni. Ma le marche da bollo erano false e così mi portarono in un campo e mi dissero di scavare perché gli avevo mancato di rispetto, pensavano che li avessi fregati, ma sono riuscito a convincerli che ero in buona fede, che ero stato truffato anche io”.

La Redazione

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