A distanza di poche ore dall’operazione MafiaBet (http://cifonenews.comma3.com/operazione-mafiabet-arrestati-tre-imprenditori-per-associazione-mafiosa-ed-estorsione-nel-settore-scommesse-e-giochi-online/) in rete sbucano i video e tutti i dettagli sull’arresto dei tre imprenditori siciliani: L. C. J., campobellese di 39 anni, G. S., zio del predetto, 60 enne anch’egli di Campobello di Mazara e C. F., castelvetranese gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara, accusati di associazione mafiosa, estorsione e corruzione elettorale. Secondo quanto scritto nel comunicato ufficiale dei Carabinieri del Comando provinciale di Trapani, “le indagini hanno permesso di monitorare la rapidissima ascesa imprenditoriale di L. C. J. nel mondo delle scommesse e giochi online. Egli dirigeva e controllava il settore economico dell’esercizio di giochi e scommesse affidando alcune delle relative agenzie ad altri associati mafiosi. La sua ascesa è stata favorita in tutto e per tutto dagli affiliati ai mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo che obbligavano i vari esercizi commerciali del trapanese ad installare i device delle società di L. e G., pena pesanti ritorsioni. Dal canto suo L. destinava parte dei proventi economici delle proprie attività imprenditoriali al sostentamento delle famiglie mafiose di Castelvetrano, di Campobello di Mazara e di Mazara del Vallo e garantiva il costante collegamento fra queste famiglie, i cui vertici sono stati tratti in arresto nell’operazione, sempre della Dda di Palermo, “Anno Zero” dello scorso mese di aprile”
Nell’operazione sarebbe coinvolto un politico marsalese, deputato di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, indagato per corruzione elettorale. Pacchi di generi alimentari in cambio di voti: così, in particolare, gli imprenditori mafiosi avrebbero comprato le preferenze elettorali per il deputato regionale di Fi eletto alle ultime elezioni con oltre 7mila voti. I fatti sono relativi alla campagna elettorale del 2017. Tali preferenze, come si evince dalle intercettazioni telefoniche, sono state ottenute anche tramite il coinvolgimento di un commerciante che lavora nel settore delle slot, vicino alla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo. I Carabinieri hanno eseguito anche un ingente sequestro beni, finalizzato alla confisca e disposto dalla Procura di Palermo nei confronti di 8 società e imprese individuali, e relativo compendio societario, che gestivano non solo giochi online, ma anche esercizi commerciali quali tabacchini, autonoleggi, bar, nonché società di servizi. Di fatto L. di recente aveva differenziato gli investimenti, nonché ampliatili acquistando anche società di scommesse sull’isola di Malta. Il valore dei beni sequestrati si aggira intorno a 5 milioni di euro.
La Redazione