Si è concluso con cinque condanne e quattro assoluzioni uno dei processi nati dall’inchiesta “Dirty Slot”, coordinata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero e condotta dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria delle Fiamme gialle di Lecce, su presunti illeciti nel mercato delle slot machine, dei videopoker e nella raccolta di scommesse per eventi sportivi con al centro gli imprenditori di Galatina, i fratelli Marra.
Secondo quanto riporta LeccePrima il giudice Michele Toriello ha emesso così il suo verdetto nei riguardi dei nove imputati che avevano chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Assolti: “per non aver commesso il fatto” Paolo Baldari, 52 anni, di Galatina, (in linea alla richiesta del pm) e Bruno Romano, 50, di Galatina (per il quale erano stati chiesti quattro anni e mezzo e 4mila euro di multa); “perché il fatto non costituisce reato” Daniele Puscio, 46 anni, di Carmiano, (su di lui, la richiesta era di due anni); “perché il fatto non sussiste” Ivan Corrado, 45, di Supersano (per il quale la stessa accusa aveva chiesto l’assoluzione). Quanto ai fratelli Marra, invece, il processo è ordinario, così come per le altre 15 persone coinvolte nella stessa inchiesta che partì dalla denuncia di un imprenditore del settore e sfociò il 22 gennaio scorso nel blitz dei finanzieri del Gico. Sulle indagini condotte dall’Antimafia ebbero un peso rilevante le dichiarazioni rilasciate dai collaboratori di giustizia, secondo i quali i due fratelli si sarebbero avvalsi della forza intimidatoria dei clan della Sacra corona unita di Lecce, Brindisi e Taranto per avere il controllo del mercato, ricompensandoli economicamente. Per questo, i reati contestati, a vario titolo, sono: concorso esterno in associazione mafiosa, associazione a delinquere, frode informatica, illeciti nelle comunicazioni telematiche o informatiche con l’aggravante del metodo mafioso, violazioni alla legge sul gioco e sulle scommesse, trasferimento fraudolento di valori, estorsioni, tentate e riuscite, aggravate dal metodo mafioso.
La Redazione