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Ricorso delle imprese di calciobalilla e apparecchi senza vincita in denaro al Consiglio di Stato contro Adm

Non si seda la polemica di chi accusa AdM per la mala gestione del comparto amusement senza vincita in denaro. La questione ‘biliardini’ ha aperto un grosso solco e se da un lato lo stesso direttore di AdM, Marcello Minenna, nelle scorse ore aveva spiegato di aver solo applicato una legge del 2012 e non aver introdotto nessuna nuova tassazione, dall’altro c’è chi ricorre al Consiglio di Stato. “Leggendo le concitate dichiarazioni del Direttore di ADM Dott. Minenna, tanto prodigo a dare spiegazioni ai media, che lo incalzano sulle contestate certificazioni (e autocertificazioni) dei calciobalilla e di altri giochi meccanici, così tanto zelo non lo si trova nel riferire al MEF in relazione al ricorso straordinario ed al ricorso per motivi aggiunti, presentati rispettivamente a settembre 2021 ed a febbraio 2022, da nove imprese, produttrici e gestrici di apparecchi meccanici e di giochi senza vincite in danaro”. E’ quanto si legge in una nota dei promotori di un ricorso contro il provvedimento dell’ADM del 18 maggio 2021, prot. n. 151294/RU e la determinazione del Direttore del 16 dicembre 2021, prot. n. 480037/RU (oltreché tutti quelli successivi, relativi, conseguenti e presupposti). “Atto dovuto, per di più sollecitato dal Ministero, affinché possa questo trasmettere al Consiglio di Stato la richiesta relazione per la trattazione dei due ricorsi e soprattutto delle relative istanze cautelari e l’emissione del parere necessario (e vincolante) per la decisione. Trasmissione, si precisa, che sarebbe dovuta avvenire nel termine di 120 giorni dal deposito del ricorso e del ricorso per motivi aggiunti: termine, nell’uno e nell’altro caso, ampiamente trascorso. Le imprese hanno impugnato, si precisa ancora, il provvedimento dell’ADM del 18 maggio 2021, prot. n. 151294/RU e la determinazione del Direttore del 16 dicembre 2021, prot. n. 480037/RU (oltreché tutti quelli successivi, relativi, conseguenti e presupposti), con cui sono state definite le regole tecniche per la produzione, importazione, verifica e gestione dei suddetti apparecchi. Le ricorrenti, con la loro azione, hanno evidenziato, chiedendone pertanto al Capo dello Stato la sospensione e l’annullamento, l’illegittimità di una regolamentazione (quella impugnata) – che equipara, comuni biliardi, calciobalilla, lettori di video e tracce musicali, flipper, ecc. agli apparecchi che distribuiscono vincite in danaro (AWP e VLT) – eccessivamente stringente e compressiva dei loro diritti assoggettandola, in assenza dei presupposti, alla stessa gravosissima regolamentazione tecnica ed amministrativa che ora l’Amministrazione doganale e dei monopoli, per voce del Direttore Generale, cerca di minimizzare. Il Consiglio di Stato – conclude la nota – comunque, potrà trattare la questione anche in assenza della relazione. Si auspica, a questo punto, un’immediata soluzione alla vicenda, che, come emerge dalle cronache, sta causando non pochi problemi a tutti gli operatori del settore”.

La Redazione

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