Settimana scorsa il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, era tornato a parlare in un’audizione del rapporto tra criminalità e gioco. A tal proposito Sapar scrive: “Secondo il procuratore, il gioco online rappresenta ‘la modalità più frequente attraverso la quale le organizzazioni mafiose si muovono soprattutto per coprire il danaro di provenienza criminale’.
Inoltre, de Raho ha parlato della presenza dei circuiti online costituiti all’estero: ‘Ulteriori recenti indagini investigative – dice – mostrano un interesse delle organizzazioni mafiose ad operare sempre sul circuito online attraverso piattaforme per lo più costituite all’estero. In questo modo appaiono come società straniere mentre in realtà finiscono per operare nel territorio nazionale, il che naturalmente comporta una violazione degli oneri tributari e un grave danno per il nostro Paese’.
Di fronte a tutte queste risultanze del procuratore nazionale, che cosa deve ancora succedere affinché il Governo intervenga per evitare la diffusione del gioco illegale?”
La Redazione