Preoccupa l’allarme lanciato dall’AdM sull’incremento del gioco illegale nell’ultimo anno. Insorge così il Sindacato totoricevitori sportivi (Sts): “Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, ha dichiarato che il confinamento imposto dall’emergenza sanitaria ha determinato un aumento del gioco illegale. Un aumento così notevole che, per descriverlo, ha utilizzato il termine ‘esplosione’. Minenna ha infatti dichiarato che, secondo alcune stime, il gioco illegale è paragonabile per volume al gioco legale, il quale sta peraltro subendo una progressiva diminuzione. Insomma – si legge nella nota di Sts – se al momento c’è una sostanziale parità di volumi tra gioco legale e illegale, quest’ultimo, spalleggiato dal perdurare del lockdown, è pronto al sorpasso. Sarebbe un problema nel problema che si ripercuoterebbe, vista la mancanza nel mercato nero di tutela dei giocatori, sull’efficacia delle attività di prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo. Per affrontare le conseguenze drammatiche di questo preoccupante trend, il Direttore dell’AdM fornisce un suggerimento: tracciare il giocatore: nel caso del gioco online abbiamo un preciso tracciamento del giocatore, in quello nelle sale, per questioni più etiche che di diritto, abbiamo un processo di tracciamento meno agevole. E questo porta a una difficoltà di contrasto dei giochi patologici”. E ancora Sts: “Sullo spunto fornito da Minenna (non nuovo, si parla da tanto tempo della carta d’identità dei giocatori) non si potrà sorvolare più a lungo di quanto non sia già stato fatto. Siamo consapevoli che il tema vada indagato con razionalità tanto più in vista dei lavori diretti alla predisposizione di un testo unico sui giochi che dovrà essere capace di introdurre soluzioni convincenti sia a contrasto del mercato illegale sia in tema di prevenzione dei fenomeni di dipendenza da gioco. Il risultato finale dovrà essere una legislazione che tutela al massimo grado la rete di raccolta legale rendendola l’unica alternativa possibile per chi voglia dedicarsi al gioco. Finché ciò non sarà realizzato, la macchina dell’offerta illegale non mancherà mai di carburante: per dirla con le parole conclusive del ragionamento del Direttore dell’Agenzia, “se l’italiano vuole giocare, gioca””.
La Redazione