Si chiama Spelpaus.se il programma di autoesclusione dai giochi attivo in Svezia, al quale gli operatori autorizzati sono tenuti ad integrarsi (http://cifonenews.comma3.com/e-spelpaus-se-il-programma-di-autoesclusione-dai-giochi-attivo-in-svezia-gia-30-mila-persone-iscritte/). E’ per questo motivo che Aspire Global, “reo” di non aver rispettato le norme di autoesclusione dei giocatori patologici vigenti nel Paese scandinavo ha ricevuto una multa di quasi 300mila euro dall”autorità svedese per il gioco Spelinspektionen.
Pare che da quando è stato aperto il mercato, AG Communications, filiale svedese di Aspire, abbia avuto una serie di problemi. Agli inizi di gennaio Spelinspektionen ha contattato AG Communications per il mancato rispetto di queste regole, avvisandolo di una possibile revoca della licenza in assenza di interventi risolutori. La società però ha risposto che il tutto era dovuto solo ad un errore tecnico. Tuttavia, dopo un’adeguata integrazione con Spelpaus, AG Communications ha nuovamente consentito ai giocatori svedesi di accedere ai suoi marchi. Nonostante il completamento dell’integrazione infatti, alcuni giocatori sull’elenco di auto-esclusione sono stati ancora in grado di accedere ai giochi. Ancora errore tecnico. Questi problemi sono durati fino all’8 febbraio, quando la AG Communications è stata in grado di sviluppare una soluzione per affrontare il problema. Ciò nonostante, nella sua valutazione, il regolatore ha dichiarato che la AG Communications non ha aderito alle sue rigide normative in materia di auto-esclusione. E, nonostante gli sforzi, l’operatore ha fallito nel risolvere il problema fino all’8 febbraio, a oltre cinque settimane dal termine entro il quale avrebbe dovuto completare l’integrazione.
Spelinspektionen ha criticato Aspire per aver continuato a permettere ai giocatori di accedere ai propri siti nonostante il problema in corso di messaggi di errore durante l’elaborazione delle registrazioni. Tuttavia ha riconosciuto che AG Communications abbia cercato una soluzione, interloquendo con il regolatore durante il processo. Pertanto, ha optato per una multa e un avvertimento ufficiale invece che per la revoca della licenza.
La Redazione