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Sul caso Zarina Bi, Celin: “Il vero scandalo, è quello di aver preso gratuitamente a frustate una cavalla indifesa”

La cavalla italiana Zarina Bi frustata con violenza in Svezia. Pedrazzini è stato squalificato come guidatore per 18 mesi, nei quali gli sarà anche vietato l’accesso alle strutture ippiche svedesi, ed è stato multato di 20.000 corone (circa 2.000 euro), per le frustate a Zarina Bi (art. 38) e per aver sgambato la cavalla senza essere autorizzato (non ha licenza di driver né di allenatore, quindi da artiere avrebbe dovuto essere segnalato come tale e coperto da clausola assicurativa ad hoc); Gocciadoro è stato squalificato per 6 mesi come guidatore e inibito per 1 un mese dalle iscrizioni dei suoi cavalli in Svezia, e si è visto revocato il permesso di “scuderia stagionale” concessogli dal 24 aprile scorso, il tutto per aver impiegato persona non affidabile né autorizzata alle sgambature dei cavalli (art. 31) e per aver danneggiato l’immagine delle corse ippiche svedesi (art. 70).

“L’Italia ha rimediato l’ennesima figuraccia in quel di Svezia, a causa delle frustate violente e senza giustificazione alcuna, subite durante una semplice sgambatura di riscaldamento (se mai puo’ esistere una “giustificazione”, per poter frustare un indifeso cavallo da corsa!)” l’amarezza delle parole di Sergio Celin, portavoce del comitato pdovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa, che da anni si batte per l’abolizione dell’uso della frusta nell’ippica (http://cifonenews.comma3.com/ippica-frusta-giustificata-dal-regolamento-celin-denuncia/). “Il video – prosegue Celin – girato in tal senso,non merita commenti ma solo del biasimo ai danni della cavalla Zarina Bi della scuderia di Alessandro Gocciadoro! Sono a chiedermi: perchè qualcuno in Italia si straccia le vesti, gridando allo scandalo per la punizione inflitta al collaboratore di Gocciadoro quando invece il vero scandalo, è quello di aver preso gratuitamente a frustate una cavalla indifesa? Credo sia arrivata l’ora di porre fine a queste violenze gratuite ai danni dei c avalli,vietando definitivamente l’uso della frusta dagli ippodromi italiani, sia al trotto, galoppo od ostacolisti, iniziando da subito con l’abolire quella norma assurda ed obsoleta del regolamento Mipaaf, dove si obbliga il guidatore a “COMANDARE A FONDO” il cavallo in retta di arrivo! Non significa forse invitare il guidatore a frustare il cavallo e, di conseguenza, commettere anche un reato penale di maltrattamento agli animali? Dal momento che il presidente della giuria dell’Ippodromo, secondo il suo insindacabile giudizio, può multare, squalificare o appiedare il guidatore,che non applica alla lettera il sopraccitato regolamento? Tutto questo viene giustificato, con la doverosa tutela nei riguardi dello scommettitore, perchè allora nei casi di doping non si parla MAI invece,di tutelare lo scommettitore? Quella delle frustate in corsa è solamente la punta dell’iceberg perchè nel corso della mia esperienza di ex guardia zoofila volontaria posso testimoniare quello che spesso ho visto subire dai cavalli, una volta al loro rientro nella zona “franca” delle scuderie, dove nessuno vede, sente o parla perche’ accadono delle cose che dovrebbero fare vergognare tutte le persone perbene che credono in un’ ippica “SANA” e pulita! Se invece la frusta,come ipotizzano alcuni addetti ai lavori,viene considerato uno strumento necessario (a tale riguardo, nutro forti dubbi in proposito!) ed un correttivo, per garantire un minimo di sicurezza in corsa e che il Cavallo non sbandi, perchè allora non sostituirla con un frustino di pochi centimetri di lunghezza (il Cavallo e’ molto più “intelligente” e “sensibile” di noi umani!), in modo da poter correggere nell’evenienza la sua andatura e sicuramente l’agonismo sportivo non ne risentirà, anzi, ne guadagnerà lo spettacolo rivolto ai bambini ed il pubblico spettatore, perchè le scene da “FAR WEST” sono solamente diseducative e non rispettano l’interprete principale dello sport Ippico: il Cavallo! Pablo Neruda ha scritto: “E’ l’antica amicizia,la gioia di essere cavallo e di essere uomo, tramutata in un solo animale, che cammina muovendo sei gambe e una coda intrisa di rugiada”.

La Redazione

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