A fronte dei numeri allarmanti sul gioco d’azzardo in Calabria il sindacato Ugl scrive: “Stupisce e preoccupa che il Consiglio regionale abbia modificato una norma della legge regionale n° 9/2018: ‘Interventi regionali di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità’. Si proroga (per la 3 ª volta!) il termine entro il quale titolari di sale gioco, rivendite di generi di monopolio e sale scommesse esistenti alla data di entrata in vigore, avrebbero dovuto adeguarsi ad una doverosa restrizione normativa per eventuali nuove attività: divieto di installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo in locali che si trovino, a distanza di 300 metri per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti o 500 metri con popolazione superiore a 5000, dai “luoghi sensibili” quali luoghi di culto, scuole, di aggregazione giovanile ed oratori. Provvedimenti pensati per la tutela delle fasce deboli. Invece si rinvia ancora ma “solo” al 31 dicembre di quest’anno, mentre il tentativo iniziale era per differire il termine addirittura a fine 2024. Si dirà “ma basta promulgare una legge?” Si tratta, e come Sindacato di lavoratori e cittadini responsabili lo rimarchiamo anche a chi nelle Istituzioni talvolta …lo…dimentica, di favorire una cultura improntata all’etica pubblica (e questo interessa anche l’educazione e la scuola). L’ovvia riflessione è che vada sostenuto un impegno culturale-educativo non solo giudiziario e repressivo – specie nei confronti delle categorie deboli e dei più giovani, contro fenomeni degenerativi, quali la diffusione pervasiva del gioco d’azzardo, sfociante in ludopatia ed a rischio di contiguità con ambienti della criminalità più o meno organizzata. Rammentiamo anche – di peculiare interesse e finora del tutto negletta o quasi – l’istituzione del No slot day e della settimana regionale contro bullismo e cyberbullismo in collaborazione con le scuole, con approccio multidisciplinare per ottimizzare le azioni sul territorio, confrontare, condividere, valutare e mettere in rete buone pratiche, progetti, finalizzati a prevenire e contrastare il fenomeno”.
La Redazione