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Decreto Dignità, si attendono in Commissione le riformulazioni del Governo sui giochi


Riprendono i lavori sul decreto Dignità nelle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera: l’esame è ripreso dalle proposte di modifica all’articolo 1 e i lavori andranno avanti a oltranza per tutta la giornata di oggi, con l’obiettivo di licenziare il provvedimento entro domani a ora di pranzo.
Nella seduta di ieri è stato concluso l’esame degli emendamenti all’articolo 9 del decreto che prevede il divieto di pubblicità dei giochi: oltre 50 emendamenti delle opposizioni sono stati bocciati, ma il Governo ha proposto l’accantonamento di una quindicina di proposte, con l’obiettivo di riformulare un emendamento unitario che racchiuda le proposte sul contrasto al gioco patologico. Si tratta delle proposte:
– Bellucci (FDI) 9.05, che chiede di introdurre il marchio free slot il cui utilizzo da parte degli esercizi commerciali consente ad agevolazioni fiscali;
– Carnevali (PD) 9.06, che chiede interventi sanitari a favore dei giocatori patologici;
– Carnevali (PD) 9.07, che propone la realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui rischi del gioco;
– Carnevali (PD) 9.08, che disciplina l’utilizzo del marchio no-slot;
– Carnevali (PD) 9.0.12, che delega il Governo a dare attuazione all’intesa della Conferenza unificata del settembre 2017 e ad adottare le slot da remoto;
– Bellucci (FDI) 9.7, che chiede di sostituire la parola “ludopatia” con “disturbo da gioco d’azzardo patologico”;
– Baroni (M5S) 9.12, che propone di modificare (dal 1° gennaio 2019) i tagliandi dei Gratta e Vinci, che non dovranno comprendere «i premi uguali o inferiori al costo della giocata nelle probabilità di vincita» e stabilisce che, «nella more dell’entrata in vigore del divieto» di pubblicità, i programmi radiotelevisivi che ospitano messaggi pubblicitari di giochi e scommesse «siano preceduti dall’avvertenza che il programma non è adatto ai minori»;
– Mancini (PD) 9.19, che propone di includere nel divieto di pubblicità anche le insegne degli esercizi;
– Pastorino (LEU) 9.40, che vieta «tutte le forme di promozione o di pubblicità relative ad apertura ed esercizio di nuove sale da gioco o scommesse con vincite in denaro»;
– Martino (FI) 9.55, 9.56 e 9.51, sulle caratteristiche delle comunicazioni commerciali che riguardano i giochi e sulle campagne di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza dal gioco e del gioco illegale;
– Ascani 9.124 e Fregolent 9.122 (PD), che prevedono che gli apparecchi da gioco siano «dotati di un lettore elettronico di tessera sanitaria o di un documento di identità, per l’abilitazione al gioco dei soli utenti maggiorenni» e che, «indipendentemente dal tipo di gioco d’azzardo e dall’utilizzo di apparecchiature elettroniche, tutte le forme di gioco con vincita in denaro sono subordinate all’utilizzo della tessera sanitaria o di un documento».
– Silvestri (M5S) 9.131, che chiedeva di aumentare il prelievo per le VLT al 6,50% dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal 1° settembre 2018 e del 6,75% a decorrere dal 1° maggio 2019;
– Carnevali (PD) 9.0.18, sulla riduzione dei punti gioco «sulla base dei criteri che saranno recepiti dai Comuni, in modo da garantirne un’equilibrata distribuzione sul territorio nazionale per un numero massimo di 55.000 esercizi».
Fonte: Agipronews

A. Bargelloni 

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