Un casinò per imparare a non giocare d’azzardo, dove mettono in pratica “escamotage” che insegnano come resistere allo stimolo di “sfidare” la fortuna. L’idea, realizzata da “Fate il vostro gioco”, è un progetto nato a Grosseto, dietro la cattedrale di San Lorenzo, all’interno del centro storico. Proprio in questa zona, è aperta una sala giochi, dotata di tavolo verde, slot machine, roulette e croupier.
Che cos’è esattamente “Fate il vostro gioco”?
“Fate il vostro gioco”, è un tour formativo, gratis e disponibile a tutti i cittadini e operatori. Tra questi fanno parte le amministrazioni locali, gli studenti, insegnanti, i centri giovanili e per anziani e le associazioni di volontariato. Il progetto, creato dalla società di comunicazione e associazione scientifica “Taxi 1729”, fa parte dei percorsi per contrastare il gioco d’azzardo patologico proclamati dal Coeso-società della salute.
Come funziona il progetto?
Il progetto ha aperto una sala giochi esclusiva, rimasta disponibile fino al 17 dicembre. In un’ora e mezza, si abbattono le più note credenze sul gioco d’azzardo e si proverà a svelare le vere probabilità di vincita tramite simulazioni di gioco, filmati e coinvolgimento attivo del pubblico. Come funziona esattamente il progetto “Fate il vostro gioco”? A rivelarlo è stato Fabrizio Lupi, divulgatore scientifico della Taxi 1729 che ricopre il ruolo di croupier. “Facciamo sedere tutti alla roulette in sedie con le molle che tornano sempre nella posizione del tavolo, per cui, anche se ti giri, torni nella posizione in cui devi stare: con gli occhi sempre puntati su di esso” ha dichiarato Lupi a Repubblica.
Un espediente quello spiegato dal croupier, che fa perdere al giocatore la concezione del tempo e del luogo, affinché si abbandoni al gioco. Altri trucchi per contrastare la voglia compulsiva del gioco, sono le fiches, una sorta di riproduzione dei soldi utilizzati al Monopoli. Infine, il croupier rivela che con semplici operazioni matematiche si può dimostrare che il banco vince sempre perché il gioco parte “sbilanciato” a favore di esso.
Katia Di Luna