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UK, Watson: “compagnie di gioco irresponsabili pubblicano annunci che attirano i bambini”


“Non c’è da meravigliarsi se ci sono così tanti bambini che giocano d’azzardo quando compagnie di gioco irresponsabili pubblicano annunci che attirano i bambini. L’esplosione della pubblicità sui giochi d’azzardo negli ultimi anni sta alimentando il problema del gioco d’azzardo. Se vogliamo far fronte alla dipendenza, dobbiamo iniziare dalla pubblicità”. A dichiararlo Tom Watson, viceministro del Labour nel Regno Unito dopo l’allarme lanciato da una ricerca guidata da Ipsos Mori secondo cui circa 41.000 bambini sotto i 16 anni seguono account relativi al gioco d’azzardo, e rispondono o ritwittano tali contenuti 13.000 volte. Inoltre nel report è emerso come le imprese di scommesse hanno aumentato la loro spesa per spot pubblicitari a pagamento del 24% tra il 2015 e il 2018 per 329 milioni di sterline l’anno. I ricercatori hanno intervistato i giovani e i giocatori problematici sulla loro esposizione alle pubblicità. L’analisi degli sport in diretta sulla televisione ha rivelato che le pubblicità delle società di giochi d’azzardo sono particolarmente importanti durante le partite di calcio. Durante una partita tra squadre scozzesi Rangers e Celtic, ci sono state 920 occasioni in cui erano visibili marchi di gioco d’azzardo, uno ogni 10 secondi.

Lo studio arriva diversi mesi dopo che sono emerse cifre che suggeriscono un aumento del numero del gioco d’azzardo problematico tra i minori, con un numero di giocatori a rischio fino a 50.000 soggetti, dati che stanno innescando uno “scandalo generazionale”. La ricerca ha evidenziato la prevalenza di annunci di giochi a distanza su Internet, in particolare siti di social media come Twitter. Non ci sono “prove” che gli inserzionisti abbiano preso provvedimenti significativi per escludere i bambini e i dipendenti dal gioco, ad esempio analizzando la loro cronologia di navigazione. Così come ci sono “poche prove” di messaggi di gioco responsabile promossi online, in particolare su Twitter. Di 888.745 tweets analizzati in nove mesi nel 2018, solo il 7% conteneva un messaggio di gioco responsabile. Gli annunci in TV e online contenevano anche caratteristiche che potevano attrarre bambini come personaggi famosi o personaggi simili a cartoni animati, in particolare nelle pubblicità per gli eSport.
“I contenuti che possono interessare i bambini e i giovani sono stati trovati nell’11% delle pubblicità del gioco d’azzardo dei media mainstream e nel 59% dei contenuti di gioco eSports su Twitter”, afferma il rapporto.
Per questi motivi alcuni dei principali bookmaker e società di casinò online del Regno Unito hanno promesso di investire di più nel trattamento delle dipendenze e di limitare la pubblicità in tv.

La Redazione


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