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Codice della legalità per gli ippodromi. D’Alesio: “Necessario e urgente per offrire il miglior ‘prodotto corse'”

E’ di questi giorni la proposta del ministro centinaio di adottare “un ‘Codice della legalità’ per gli ippodromi finalizzato a creare per gli operatori ippici e, di riflesso, per i cavalli, condizioni di sicurezza indispensabili all’attività sportiva”. In quest’ottica saranno effettuate ispezioni mirate in tutti gli ippodromi in attività, con il coinvolgimento delle autorità di pubblica sicurezza e di quelle sanitarie, per verificare: l’efficienza e la funzionalità delle piste, delle strutture e delle attrezzature tecniche; il controllo dell’accesso alle scuderie e dei luoghi in cui operano gli allenatori, fantini, guidatori e artieri; l’osservanza della normativa volta alla tutela ed alla correttezza nello svolgimento delle competizioni ed in generale il rispetto di tutti gli obblighi derivanti dall’attuale dettato regolamentare. Il 2019 rappresenta l’ultima occasione per mettersi in regola trasformando gli impianti in realtà produttive per la filiera.

Assolutamente d’accordo con la proposta di Centinaio il presidente del coordinamento ippodromi Attilio D’Alesio che ha dichiarato: “La volontà del ministro delle Politiche agricole  di adottare un codice della legalità per gli ippodromi nazionali, finalizzato a riavvicinare il pubblico al mondo delle corse e a garantire la qualità dei servizi per i cavalli e per gli operatori è ampiamente condivisa dalla nostra associazione. Essa è pronta a dare tutto il proprio contributo di idee per attuare nel modo migliore questo codice, necessario e urgente per offrire il miglior ‘prodotto corse’ nei ‘teatri naturali’ dove sono solite svolgersi le competizioni sportive. Con questo obiettivo abbiamo richiesto, da tempo, un’audizione alla task force e la costituzione di un tavolo di lavoro con la partecipazione delle associazioni della filiera ippica. I nove ippodromi associati al coordinamento sono pronti, con impegno ed entusiasmo, a dare esecuzione a quanto sarà previsto dal ‘Codice della legalità'”.

La Redazione

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