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Coronavirus e ippica. Siag chiede: “Corse a porte chiuse”

Anche il mondo dell’ippica risente degli ‘effetti Coronavirus‘. A chiedere di essere tutelati, pur continuando a lavorare, sono i rappresentanti del sindacato italiano allenatori guidatori (Siag) i quali scrivono in una nota: “Vista la possibilità data al calcio di giocare a porte chiuse nei territori in cui le manifestazioni sportive sono bloccate, chiediamo di far tenere le giornate di corse a porte chiuse negli impianti di Milano, Padova, Torino, Albenga, Bologna e Treviso. Ad oggi gli animali non hanno nessuna restrizione nel viaggiare – prosegue il Siag – corrono in altre piazze dove non c’è nessun blocco regionale, e questo ci sembra inverosimile. Riteniamo ingiusto e inutile che il nostro  sport sia trattato diversamente dagli altri”. 

Già nei giorni scorsi Pierluigi D’Angelo, presidente di Ippodromi partenopei, gestore di Agnano, aveva chiosato: “Gli operatori dell’ippica non sono dei privilegiati come quelli del calcio, è indispensabile che si rechino negli ippodromi per curare e alimentare i cavalli, e altrettanto lo sono lo svolgimento delle corse, la continuità agonistica, anche per garantire l’afflusso di risorse per il settore. La maggior parte delle scommesse sulle giornate di corsa vengono fatte online, quindi non incidono sull’afflusso di persone negli ippodromi. Tutt’al più si può pensare di far disputare le corse anche senza pubblico”.

La Redazione

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