“L’arresto dei tennisti accusati di combine è frutto di un’operazione condotta dal servizio centrale della polizia giudiziaria per le corse e i giochi e della collaborazione delle autorità giudiziarie belghe, l’Unità per l’integrità del tennis, la Federazione francese di tennis, gli operatori di scommesse sportive, comprese le loro associazioni, Glms ed Essa e dalla Autorità di regolamentazione per i giochi online”. E’ quanto commenta attraverso una nota l’Arjel, l’autorità che regola il gioco in Francia. Anche qui dunque il tennis è sotto la lente per sospetti casi di match fixing. Nelle scorse ore infatti quattro giocatori transalpini sono stati interrogati dalle forze dell’ordine perchè accusati di aver perso volontariamente una partita o un set, dietro compenso di un’organizzazione criminale armena con sede in Belgio.
“Gli arresti che si sono verificati lo scorso anno in Belgio, la scorsa settimana in Spagna e questa settimana in Francia metteranno un serio freno alla manipolazione nel tennis e mostra ai manipolatori che ora ci sono i mezzi per identificarli e per colpirli. Come promemoria, il reato di corruzione sportiva è punibile in Francia da 5 anni reclusione e ammenda di 500mila euro”, sottolinea l’Arjel in una nota. “I membri della piattaforma nazionale desiderano anche ricordare che la Francia è uno dei pochi Paesi a non consentire scommesse sui tornei di tennis nei livelli ‘Futures’ o ‘Challengers’, identificati dal rapporto come particolarmente a rischio.Infine, i suoi membri, agendo insieme, sotto l’egida del ministro dello Sport, per la difesa valori dello sport, esprimono il loro forte impegno a continuare con la Tiu, gli organismi internazionali di tennis e la Fft, l’indispensabile lotta contro la manipolazione delle gare di tennis”, conclude l’autorità di controllo francese.
La Redazione