Maggiori servizi e controlli negli ippodromi. E’ quanto chiede il Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei Cavalli da corsa in una missiva inviata al nuovo dirigente del settore ippico, Salvatore Pruneddu.
Da sempre impegnato in prima fila il Comitato combatte da anni “per migliorare la situazione logistica negli Ippodromi Italiani attraverso il rispetto dei Cavalli, che sono gli artefici principali dello Sport dell’Ippica e per tutte le maestranze ippiche, che vivono accanto a loro 365 giorni all’anno, tra artieri, guidatori, fantini, allenatori, e così via”. A tal fine il portavoce Sergio Celin nella lettera chiede espressamente: “Quanti ippodromi sono dotati di una adeguata ricettività per i Cavalli, compresi i necessari servizi? Quanti hanno in dotazione una idonea pista di allenamento? Quanti assicurano una scrupolosa sorveglianza per l’accesso alle scuderie? Quanti sono in grado di poter garantire il controllo e la disciplina delle corse ippiche, a seconda delle varie condizioni ambientali? Quanti assicurano la funzionalità e l’efficienza delle piste e di tutte le attrezzature tecniche (vedi: funzionamento delle autostart, ecc.)? Quanti sono dotati di una clinica veterinaria di pronto soccorso e di un’ambulanza attrezzata per il trasporto di un cavallo infortunato? Quanti controllano che i box dove vengono ospitati i cavalli che arrivano da fuori sede per correre, siano adeguatamente puliti e disinfettati?”. Il lungo elenco di interrogativi proposto dal Comitato rappresenta “le cose che tutti gli ippici ben conoscono e chiedono di far rispettare ai vertici dell’Ippica Nazionale da anni”.
La Redazione