“Riforma complessiva di sistema, superamento dei criteri e dei parametri sottesi al sistema di classificazione adottati con il decreto n. 681 del 23 febbraio 2016, individuazione, per la formulazione del calendario nazionale delle corse e per l’erogazione delle sovvenzioni, di principi per la valorizzazione dello spettacolo ippico, nonché per la massimizzazione dell’apporto di ciascun ippodromo al miglioramento della qualità tecnico organizzativa delle corse, delle strutture e dei servizi offerti”.
Sono questi gli obiettivi del decreto, firmato dal ministro Gian Marco Centinaio, con cui il ministero delle Politiche agricole ha stabilito i principi generali per la formulazione del calendario e per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse, abrogando il decreto n. 681 del 23 febbraio 2016, il cosiddetto “decreto Castiglione”. Tale decreto che segue quello della fine di dicembre 2018, ora è definitivo, in quanto approvato dalla Corte dei conti, con la precisazione dei capitoli di spesa.
Non del tutto soddisfatto Attilio D’Alesio, presidente di Coordinamento Ippodromi “Per quanto riguarda le sovvenzioni – chiarisce , e bisognerà aspettare l’approvazione della Corte dei conti dei decreti del capo dipartimento e quindi avere i decreti direttoriali definitivi. Nel frattempo, su questo decreto c’è da evidenziare una contraddizione: da un lato si abroga il ‘decreto Castiglione’ e dall’altro si prende in considerazione il numero delle giornate di corse svolte nel 2018, che sono state il frutto di quel decreto. Un problema che noi abbiamo sollevato più volte. Per non parlare del fatto che siamo a marzo e ancora il contratto degli ippodromi non c’è. Siamo molto preoccupati”.
Soddisfatto il segretario del Siag – Sindacato Italiano Allevatori Guidatori Roberto Faticoni: “Il ministero continua lavorare e i fatti si stanno vedendo, sono usciti i decreti promessi, dopo vari calendari annuali, circolari, e dopo le varie richieste degli ippodromi. Il ministro Centinaio continua sulla buona strada; di certo non ha la bacchetta magica, ma bisogna dare tempo al suo staff e a quello del ministero per risolvere una crisi di settore che dura ormai da 20 anni e attuare la riforma promessa”.
Antonio Bargelloni