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Riforma ippica, nuova governance. Fisascat in attesa di valutare bozza.

Presente al tavolo tecnico del Mipaaf per la riforma dell’ippica la funzionaria nazionale della Fisascat Cisl Stefania Chicca. “Il settore ippico – ha dichiarato – oggi più di ogni altro momento storico, ha bisogno di una riforma che dia certezze agli operatori e ai lavoratori, che hanno purtroppo vissuto, in questo periodo di emergenza pandemica, l’impossibilità ad accedere anche agli strumenti di sostegno al reddito che il Governo ha messo a disposizione. L’incontro ha tracciato una concreta volontà ad avviare il percorso per la stesura di una legge per il riordino del settore dell’ippica auspicata ormai da quasi dieci anni. Restano da valutare i passaggi formali che potranno apparire più chiari quando nei prossimi giorni il Ministero ci invierà la bozza della riforma, con la nuova governance. Solo allora – conclude Fisascat – potremmo esprimere un parere complessivo sull’operazione presentata”. Intanto, secondo quanto riportato da Gioconews, il sottosegretario allo Sport, Giuseppe L’Abbate ha spiegato che la riforma si formalizzerebbe mantenendo le funzioni zootecniche in capo al Mipaaf e trasferendo le funzioni e i finanziamenti ad un Organismo unico in grado di tenere insieme tutte le discipline del cavallo sportivo (ippiche ed equestri). L’Organismo unico dovrebbe essere costituito sotto l’egida del ministero dello Sport, come una Federazione ma con regole diverse, “non sotto il Coni ma sotto Sport e salute”, anche se non è ancora chiaro se la nuova Federazione dipenderà o no dal Coni. Le associazioni, dal canto loro, hanno sollecitato un sistema strutturale di sovvenzioni allo stato dipendenti dall’emanazione di un decreto direttoriale che subisce ritardi cronici, posizione fortemente sostenuta anche dai sindacati che stigmatizzano il ritardo nel pagamento degli stipendi ai lavoratori e rivendicano l’importanza di prendere parte al percorso di riforma del settore che assicuri sostenibilità al sistema e certezze occupazionali. I sindacati si dichiarano “certi di poter fornire un contributo importante riguardo alla situazione dell’ippica in generale, soprattutto in relazione alla tenuta dei livelli occupazionali, e alla loro qualità e su come il settore possa essere riformato e rilanciato”.

La Redazione

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