“La legge in materia di gioco della Regione Campania concilia la necessità di tutelare il giocatore problematico e le fasce più a rischio della popolazione con la salvaguardia del tessuto imprenditoriale, piccole e medie imprese del comparto del gioco legale che, nella piena legittimità, hanno investito risorse e creato posti di lavori”. Lo ha dichiarato in una nota l’associazione Sapar dopo la decisione del Cdm di non impugnare la normativa regionale sul gioco. Infatti, dopo il sì del consiglio regionale incassato a giugno è arrivato anche il placet del Consiglio dei ministri per la legge della Regione Campania n. 13 del 24/06/2020, recante “Modifiche alla legge regionale 2 marzo 2020, n. 2 (Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, sociale ed economica delle persone affette e dei loro familiari)” (http://cifonenews.comma3.com/campania-approvata-legge-sul-gioco-chiacchio-agsi-la-migliore-ditalia/).
Grande soddisfazione dunque per una legge regionale che “così disciplinata, stabilisce una distanza minima da rispettare per le nuove attività di gioco autorizzate fissata in 250 metri dai luoghi sensibili così identificati: istituti scolastici, strutture sanitarie e ospedaliere, strutture residenziali operanti in ambito sanitario, scolastico o socio-assistenziale e luoghi di culto. L’obbligo di rispetto delle distanze – afferma l’associazione Sapar – non si applica alle sale già esistenti, per le quali non è previsto alcuno spostamento anche se la sede d’esercizio ricade all’interno dei 250 metri, affinché non si crei un danno ingiusto ad imprenditori che hanno messo in campo investimenti basandosi su una diversa legge. Per queste sale, tuttavia, vengono introdotti limiti di orario, di adeguamento strutturale e di formazione del personale oltre che informativo. È previsto, inoltre, l’obbligo di spostamento di sede per le attività di gioco che, pur rispettando il limite di 250 metri, sono situate sulla stessa facciata di un edificio in cui è presente un luogo sensibile. Un punto fondamentale della normativa – conclude Sapar – è il ripristino dell’Osservatorio, che permetterà di definire la reale incidenza del GAP sul territorio e di programmare in modo più efficace le risorse del Fondo nazionale volte a contrastare questo fenomeno”
La Redazione