“La nostra valutazione del lavoro del Ministro Centinaio è assolutamente positiva visto che si inquadra nel processo di riforme e rivoluzione che aveva già trovato sbocco nei pagamenti agli ippodromi per gli arretrati del 2018”. Lo ha dichiarato Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, cuore dell’ippica italiana, dopo la pubblicazione, da parte del Mipaaft, di una gara comunitaria per la realizzazione di una campagna di comunicazione a supporto degli eventi ippici.
“Noi abbiamo sempre creduto nell’ippica – ha aggiunto l’ad di Snaitech – che consideriamo un prodotto magnifico e degno della massima considerazione, tant’è che già da tempo abbiamo adottato una strategia di comunicazione diversa proprio per ricrearne l’appeal. Per questo siamo assolutamente allineati con il Ministro che può contare sul nostro appoggio. L’ippica è un prodotto per noi centrale per vari motivi. Il primo sono gli asset immobiliari. Gestiamo e siamo proprietari di tre strutture di corse ippiche, una a Montecatini e due a Milano e sappiamo quanto sia difficile al giorno d’oggi gestire impianti del genere garantendone la qualità degli standard e allo stesso tempo facendo quadrare i conti. Il secondo è che la nostra è la rete distributiva di riferimento per il prodotto ippico, che sosteniamo anche attraverso la produzione televisiva. E poi l’ippica fa parte della nostra storia, del nostro DNA, è una parte importante del corpo dell’azienda e per questo la curiamo con la massima attenzione”.
A chi fa notare a Schiavolin che nel documento del Mipaaft si sottolinea come la crisi dell’ippica derivi da diversi fattori di costume, sociali ma anche da elementi endogeni al sistema, il manager ha risposto: “sono due le strade da percorrere per invertire la rotta la prima è quella del prodotto, per il quale stiamo facendo grandi sforzi per rinnovarlo ed adeguarlo alle mutate esigenze del grande pubblico. E’ una strada di rinnovamento che richiede tempo ma che sono sicuro ci porterà a centrare l’obiettivo. La seconda è di carattere culturale. Bisogna infatti ricreare una affezione verso l’ippica, un sentimento positivo che non può non passare attraverso una maggiore conoscenza della stessa. Sono due strade non parallele ma che si incrociano e vanno di pari passo verso il rilancio di un mondo, quello dell’ippica, che ha ancora tanto da dare in termini economici, di spettacolo e di divertimento”.
La Redazione