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Matera: 150mila euro di sanzioni per gioco d’azzardo illegale

Piemonte, Alea a favore dell’attuale legge regionale sul gioco. Nessuna revisione

Cambio della guardia alla presidenza di Alea, l’associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio. E’ Maurizio Fiasco il presidente per il prossimo biennio, il quale fa sapere, affiancato dal nuovo direttivo, che esamineranno una questione urgente: la possibilità di rivedere la legge regionale del Piemonte sul gioco d’azzardo. E’ di questi giorni la notizia sulla volontà del consiglio regionale di ‘limare’ la normativa soprattutto sulla parte riguardante la retroattività dell’applicazione della legge sul distanziometro.

Ma Alea dichiara il proprio dissenso: “Quanti si adoperano per la salute della persona e per il bene comune apprendono con inquietudine notizie della minacciata revisione di questa buona legge, come dichiarato dal presidente della Regione Piemonte”. E così in una nota: “Disponendo di essenziali informazioni circa gli effetti di medio periodo di quelle normative, Alea conferma la validità dell’impianto, ne apprezza la carica innovativa e invita tutta la comunità scientifica a sostenerla con grande favore. Oggi giungono infatti i dati di una ricerca rigorosa sull’applicazione: appaiono primi, straordinari risultati, senza eguali ancora in altre regioni. Nell’ultimo anno intero si è avuta una riduzione consistente dei volumi di gioco, che porta a ben nove punti percentuali in meno l’insieme di persone giocatrici: 32 per cento dei residenti, mentre nel resto d’Italia il valore corrisponde al 41 per cento (nel 2018). Sommando i numeri della riduzione ai numeri del mancato incremento (che infatti è avvenuto nel resto d’Italia) si calcola che il Piemonte ha contenuto, per una cifra pari a un miliardo di euro, la spesa.
Con riferimento al solo “gioco problematico”, quello di diretto interesse dei Servizi socio-sanitari, il Piemonte subisce oggi un’incidenza di gran lunga minore che nel resto dell’Italia: nella regione tale grave rischio riguarda l’1,6 per cento della popolazione mentre nelle altre 19 regioni raggiunge un valore di 3,5 punti. (Fonte: ricerca GAPS condotta dal CNR di Pisa in collaborazione con l’Asl To3 del Piemonte). E c’è da segnalare che tali valori si riferiscono al 2018, ma le prime anticipazioni sul 2019 lasciano intravvedere un ulteriore contenimento delle patologie, sempre quale ricaduta positiva della legge.
Riassumendo la questione in termini di spesa e di salute: un miliardo di euro in meno di quanto si sarebbe impiegato se si fosse seguito il trend che si registra nel resto d’Italia; drastica riduzione del gioco problematico (Italia: 3,5% della popolazione adulta; Piemonte: 1,6 per cento). Alla luce di tali evidenze, Alea invita tutti gli operatori dell’area sanitaria e psicosociale, gli studiosi, i giuristi e gli economisti a difendere nella sua integrità la legge regionale del Piemonte n. 9 del 2016. Quanti si adoperano per la salute della persona e per il bene comune apprendono con inquietudine notizie della minacciata revisione di questa buona legge, come dichiarato dal presidente della Regione Piemonte. Alea – conclude la nota – mette immediatamente a disposizione le proprie competenze tecnico-scientifiche, semmai per perfezionare ulteriormente il dispositivo legislativo a protezione di una popolazione vulnerabile non sufficientemente protetta dalle normative nazionali”.

La Redazione

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