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Torrigiani (Comm. antimafia): “In Italia ci sono più slot machine che posti letto in ospedale”

L’Italia si conferma il Paese dei paradossi, in cui tutto procede al contrario. A darne un’idea è Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Rapporto di attività della Fondazione Salus Populi Romani ‘Ripartire si può’. “In Italia ci sono più slot machine che posti letto in ospedale – ha dichiarato Torrigiani – È uno dei tanti cortocircuiti che abbiamo in questo Paese. A fronte di un’offerta della sanità pubblica di circa 230-260mila posti letto, abbiamo circa 320mila apparecchi negli esercizi. Questo dà il senso della misura. In Italia si vendono 3600 Gratta e vinci al minuto”. L’organismo della diocesi di Roma sostiene le famiglie sovraindebitate e a rischio usura a Roma e nel Lazio. Durante l’incontro moderato dal giornalista di Avvenire, Toni Mira, il consulente ha spiegato che “nel 2021, con la pandemia, sono stati veicolati nei canali di gioco d’azzardo più soldi che per la spesa sanitaria. È un sistema che va ripensato così non si regge più”. Il sovraindebitamento sta mettendo in ginocchio tantissime famiglie romane, quello che emerge dal rapporto è un quadro a tratti drammatico che per Torrigiani si può risolvere “intanto se la politica, tutta, senza distinzione di colori di appartenenza, comincia ad occuparsene. Questi temi della povertà, dell’usura, del contrasto alle mafie sono pressoché assenti dall’agenda della politica. Sembra che la politica viva da un’altra parte. Un Paese che siede al G7, siede al G20 e ha circa sei milioni di persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, è un paese che ha un problema e qualcuno se ne dovrà occupare”. Anche perché, ha spiegato ancora il Consulente della commissione antimafia, il sovraindebitamento spalanca le porte alla criminalità organizzata. “Oltre a produrre situazioni drammatiche come suicidi – ha detto ancora Torrigiani – spesso chi si trova in difficoltà economica va ad ingrossare le file della criminalità organizzata”.

La Redazione

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