Proseguono le polemiche sulla legge sul gioco d’azzardo approvata dal Consiglio regionale del Veneto a inizio settembre (http://cifonenews.comma3.com/veneto-approvata-legge-sul-gap-con-distanziometro-e-orari/). A tornare sull’argomento sono i consiglieri regionali del coordinamento Veneto 2020 (http://cifonenews.comma3.com/coordinamento-veneto-2020-la-regione-si-piega-di-fronte-alle-lobby-dellazzardo/): “Purtroppo non ci stupisce il caso del Comune di Occhiobello che si trova in difficoltà perché la recente Legge Regionale contro il gioco d’azzardo è più permissiva dei preesistenti regolamenti comunali”. Hanno dichiarato Patrizia Bartelle (Italia in Comune), Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) e Cristina Guarda (Civica per il Veneto) riferendosi al ricorso di una società di gioco al Tar contro il regolamento sui limiti orari di Occhiobello, nella provincia di Rovigo.
“Questa legge – hanno aggiunto – nonostante la Lega urli il contrario, impedisce la tutela delle persone più vulnerabili rinunciando a limitare le distanze dei punti di gioco dai luoghi sensibili. Questo il nostro commento all’indomani della sua approvazione e lo ribadiamo con forza ora che gli effetti iniziano a manifestarsi. Il Veneto, e il Polesine in particolare, sono territori ad altissimo rischio di ludopatia, quindi il principio a cui ispirarsi deve essere quello della protezione dei cittadini. Si direbbe che questa non sia la volontà della Lega dato che il nostro emendamento per ampliare le fasce orarie di chiusura obbligatoria non è stato approvato”.
La Redazione