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Tar Veneto respinge ricorso società: il Comune di Thiene vince battaglia sugli orari delle slot.

Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso di una società privata che lamentava le decisioni prese dalla Regione e dal municipio thienese sugli orari di accensione delle slot. A sollevare il caso era stata la “Led srl” titolare di un’autorizzazione che l’ha portata ad aprire una sala giochi in città. I privati si erano rivolti al Tar contro una deliberazione della giunta veneta del 2019 e contro l’ordinanza firmata nel febbraio 2020 dall’allora sindaco Gianni Casarotto. Per quanto riguarda Thiene, la società lamentava il fatto che le 8 ore giornaliere fossero troppo stringenti e non motivate, se non da una generica relazione dell’Ulss 7 Pedemontana sul gioco d’azzardo e sulla ludopatia, relativa però a 55 Comuni dell’area. Per la città thienese il primo cittadino aveva disposto l’accensione delle macchinette tutti i giorni dell’anno, festivi compresi, solamente dalle 10 alle 13, dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 22, ordinando lo spegnimento in tutti gli altri orari, pena una serie di sanzioni. 

Per il Tar l’obiettivo pubblico è la tutela della cittadinanza. Di fatto, il tribunale ha ricostruito come nel 2020 il sindaco si sia limitato a «rimodulare l’orario di apertura in conformità alle fasce di interruzione introdotte dalla Regione», e lo ha fatto per una «situazione di rischio relativamente al fenomeno della ludopatia», per la quale «la relazione dell’Ulss risulta sufficiente non potendosi richiedere un’istruttoria più approfondita». «Un’ordinanza sindacale di regolazione degli orari delle sale da gioco – aveva scritto il Consiglio di Stato richiamato dal Tar – non può considerarsi viziata da un deficit di istruttoria o di motivazione soltanto perché il numero di giocatori ludopatici non sia in assoluto elevato, giacché ciò che va massimamente considerato è la tendenza registrata la quale induce allarme e giustifica l’azione di misure restrittive». 

La Redazione

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