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Distante: “Piemonte, il distanziometro ha portato al gioco illegale”

Non si stanca di ripeterlo Domenico Distante, presidente Sapar (http://cifonenews.comma3.com/distante-ai-senatori-m5s-ce-un-disegno-criminoso-dietro-tutto-questo/): “Lo strumento del distanziometro determina ed ha determinato la migrazione del giocatore verso altre forme di gioco (anche illegali). Le misure riguardanti gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco sono invece in contrasto con i principi generali della Conferenza Stato Regioni richiamati dalla circolare del ministero dell’Interno”. E lo ha ripetuto anche in merito al progetto di legge sul gioco a firma del consigliere piemontese Giorgio Bertola (M5S), aggiungendo: “Le medesime riserve si esprimono sulla previsione dell’obbligo di spegnimento degli apparecchi nel giorno di pagamento delle pensioni. L’ampliamento dei luoghi sensibili previsti dalla legge n. 9 del 2016 rappresenta il tentativo di espulsione del gioco legale proprio nel momento in cui diverse regioni fanno marcia indietro rispetto allo strumento del distanziometro. L’applicazione del “distanziometro” – spiega Distante – ha portato la migrazione dei giocatori verso forme di gioco illegale gestite dalla criminalità (in questo senso diverse operazioni del Comando regionale della Guardia di finanza nel 2019 in Piemonte hanno portato alla luce l’enorme diffusione di offerta di gioco illegale su tutto il territorio regionale evidenziando il legame di consequenzialità tra entrata in vigore del distanziometro e crescita delle forme di gioco illegali). Alle medesime conclusioni è giunto il recente rapporto redatto dalla Cgia di Mestre proprio a proposito del Piemonte. Come si evince dai dati del Libro blu Adm 2018 (il distanziometro per le attività esistenti è entrato in vigore nel novembre 2017) l’applicazione del ‘distanziometro’ in Piemonte inoltre ha determinato il passaggio dell’utenza ad altre forme di gioco, pur legali, comunque con vincita in denaro e non interessate dalla legge regionale nr.9/2016. Inoltre é già in vigore in Piemonte l’obbligo di formazione e aggiornamento per gli esercenti, per i titolari delle sale gioco e delle sale scommesse e per i dipendenti di queste ultime cosicché si stanno già attuando le azioni di prevenzione a tutela del giocatore”. Per quanto riguarda la proposta relativa “agli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco- continua il presidente – si fa presente che la circolare del ministero degli Interni del 6 novembre 2019 chiarisce la portata dell’intesa siglata in sede di Conferenza Stato Regioni del 2017. La circolare evidenzia che anche in assenza dell’atto attuativo dell’intesa da parte del ministero dell’Economia e delle finanze quest’ultima ha valenza di norma di indirizzo, e che i principi in essa espressi costituiscono parametro di legittimità dell’azione degli Enti locali. In conseguenza di ciò, il principio delle sei ore di interruzione quotidiana del funzionamento degli apparecchi così come quello dell’obbligo di previo accordo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ai fini dell’emissione delle ordinanze sindacali in materia di orari sono ritenuti vincolanti.Le dieci ore quotidiane di funzionamento massimo previste dal disegno di legge risultano dunque in contrasto con l’intesa della Conferenza unificata, sono una pretesa illegittima. Sulla proposta che vede la disattivazione degli apparecchi da gioco nella giornata di pagamento delle pensioni, si segnala che le Awp/Vlt sono collegati per legge ad una rete telematica gestita da un concessionario assegnatario all’esito di gara ad evidenza pubblica in quanto la raccolta di gioco è attività che comporta l’interesse erariale dello Stato cosicché gli apparecchi non possono essere spenti per un giorno al mese”. 

La Redazione

 

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