Due miliardi per garantire ristori a fondo perduto ai settori costretti a chiudere, o quasi, in seguito al dpcm del 24 ottobre per contenere i contagi Covid, come piscine, palestre, sale scommesse, bingo, teatri, cinema e ristoranti. A 24 ore dalla prima bozza, il dl Ristori, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, si è arricchito di quasi due miliardi mettendo in campo una nuova tranche di indennizzi per 350 mila imprese. Per la proroga di 6 settimane di cassa integrazione, cui si aggiunge il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021, ci sono 2,7 miliardi. Più di un miliardo va a coprire cultura e turismo. E poi, ancora fino a raggiungere 5,4 mld (6,8 considerate le rimanenze di cassa) ci sono Imu, affitti e tamponi.
Nello specifico saranno del 400 percento i ristori per discoteche, sale da ballo e night club; del 200 percento per stadi, cinema, piscine, parchi divertimenti, sale giochi, palestre e sale bingo; del 150 percento per ristoranti, alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna; ristoro del 100 percento per gelaterie e bar (senza cucina).
Chi aveva già presentato domanda di accesso ai contributi a fondo perduto entro agosto riceverà l’accredito del ristoro con bonifico dell’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente entro il 15 novembre, chi invece non aveva fatto richiesta di accesso al fondo perduto o rispettava i requisiti previsti (come nel caso delle aziende con un volume di affari superiore a 5 milioni), dovrà presentare domanda all’Agenzia e attendere qualche settimana in più. Intanto il premier Conte assicura: “Faremo arrivare le risorse in tempi record, siamo davanti a gente che soffre e che non può aspettare”.
La Redazione