La gestione delle mance nei casinò rappresenta spesso un grattacapo.
Il Casinò di Venezia ha scelto una linea dura. Come riporta Gioconews, la dirigenza avrebbe deciso di chiedere anche ai tredici operatori di sala (quelli che un tempo si chiamavano valletti) attivi nelle due sedi di costituire una Comunione proventi aleatori, simile a quella prevista per i croupier e gli addetti alle slot (che sono un totale di circa duecento dipendenti) in cui depositare le mance ricevute dai clienti, mettendole in comune, e poi ne versano una parte all’azienda e una parte la dividono infine tra di loro. E, finchè non lo faranno, non potranno, fino a nuovo ordine, accettare mance per i servizi da loro resi, come quelli al tavolo, comande, consumazioni e prenotazioni, di fatto un’attività analoga a quella che viene svolta dai camerieri.
“Come riferiscono alcuni di essi, gli operatori di sala si chiedono il perchè di questa linea adottata dalla direzione aziendale a fronte di una prassi quasi secolare nelle case da gioco tricolori, e osservano peraltro come la richiesta di attivare una costosa Cpa e nel frattempo il divieto di accettare mance riguardi solo loro e non altri impiegati del Casinò che, pur non essendo croupier e addetti alle slot, anch’essi ricevono mance. Peraltro – sostengono – la Cpa non è prevista da alcuna legge nè regolamento.
Al momento, dunque, la situazione è in stallo”.
La Redazione