“Noi stiamo facendo un intervento molto profondo per cancellare la sanità pre- Covid. Quindi via il decreto ministeriale 70 e le regole spacca capello. Questa epidemia dimostra che tutte le regole che i vari governi centrali di tutti gli schieramenti avevano imposto sul dimensionamento della rete ospedaliera non prevedevano il rischio pandemia e pertanto erano sbagliate”. Sono le parole del governatore pugliese, Michele Emiliano, che va in direzione opposta proprio nel momento in cui in Parlamento si presentano disegni di legge per riattribuire allo Stato la competenza in materia di sanità.
L’emergenza Covid-19 ha dato uno scossone alle regioni che, da un giorno all’altro hanno dovuto affrontare una catastrofe sanitaria, scendendo in campo ognuno con i propri mezzi a disposizione (http://cifonenews.comma3.com/fate-in-modo-che-al-sud-non-succeda-quello-che-sta-succedendo-a-noi-laudio-drammatico-di-un-bergamasco-allepoca-del-covid-19/). In quest’ottica si muove la Puglia di Emiliano cercando liberare la sanità regionale dai vincoli decennali imposti dai ministeri della Sanità e dell’Economia. Quelle stesse regole che dal 2010 a oggi hanno provocato una drastica riduzione di posti letto e personale a causa di piani di riordino e blocco del turn over. Con una serie di delibere dunque si sta procedendo per rendere definitivi i posti letto creati ad hoc per gestire l’emergenza. Lavorare per trattenere e curare i pazienti pugliesi che ogni anno facevano viaggi della speranza nelle regioni del Nord, creare due ospedali dedicati alla gestione del Covid in vista dell’arrivo del secondo picco previsto in autunno.
La Redazione