Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ancora non si è espresso sull’attività sportiva con i cavalli nonostante “una circolare ministeriale in vigore dal 4 al 17 maggio, consenta agli atleti, professionisti e non, di discipline individuali e non, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri, con il divieto di ogni forma di assembramento. Questo significa che anche i cavalli, almeno per chi è proprietario o affidatario, possono riprendere le loro attività di allenamento e addestramento nei maneggi”. A renderlo noto è l’associazione animalista Horse Angels, denunciando: “La Puglia però non ha ancora deliberato in merito. Il tutto mentre continuano imperterriti in regione i furti di cavalli, anche in tempo di Coronavirus. E’ auspicabile che il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ordini la ripresa delle attività ordinarie con i cavalli, anche come mezzo di contrasto ai furti di cavalli nella Regione, che sono aumentati in tempo di Coronavirus. Il fenomeno fiorente dei furti di cavalli, riguarda due tipologie, quelli veri, determinati dal fatto che la domanda di carne equina supera l’offerta e che sia facile eseguire tali furti in allevamenti all’aperto senza custode notturno, e quelli finti, ovvero su commissione, che riguardano principalmente il furto di cavalli non macellabili, ma diventati scomodi.
Man mano che sono aumentati nel paese i cavalli NON DPA (non macellabili per la filiera umana), è aumentato anche il problema del fine carriera. Quando si parla di furti finti, si intende la sparizione di cavalli altrimenti non macellabili, che scompaiono dalla loro stalla, scuderia, maneggio, con un furto su commissione. Volontariamente – prosegue Horse Angels – i cavalli vengono dati al commerciante, ma poiché si tratta di cavalli che non possono terminare la loro vita alla macellazione legalmente, e poiché la stalla di origine deve spiegarne la scomparsa, il titolare della medesima stalla dichiara che quei cavalli sono stati rubati nottetempo… così si scarica della responsabilità del loro destino e del costo del loro mantenimento.
Per gli addetti ai furti di cavalli, si tratta di un reddito sommerso, tanto più importante per costoro in un momento di crisi economica come questo. La serrata dei maneggi, contribuisce ad aumentare i furti finti. Quando si tratta di cavalli NON DPA, si pone anche il problema della sicurezza alimentare. Speriamo che le autorità pugliesi prendano atto che mentre tentennano a far ripartire le attività, la popolazione mangia cavalli che non dovrebbero trovarsi nel piatto, perché NON DPA all’anagrafe. Nessuno dei delinquenti che movimentano il furto di cavalli in Puglia risulta al momento indagato o imputato. Di fatto, non si sa neppure se le autorità stiano svolgendo indagini serie sul fenomeno“.
La Redazione
