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Il Comitato Donne In Gioco presenta alle Istituzioni proposte per combattere il disturbo da gioco d’azzardo

Il Comitato Donne In Gioco, realtà associativa nazionale costituita da oltre 1200 lavoratrici e imprenditrici sta presentando alle Istituzioni proposte per combattere il disturbo da gioco d’azzardo. Antonia Campanella, portavoce dell’associazione ha dichiarato: “Sono state inviate questa mattina le lettere di richiesta di incontro a tutti i Presidenti delle regioni italiane, al Presidente della Conferenza Stato Regioni, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli: con molti abbiamo già concordato una data, con altri nelle prossime ore, per presentare le proposte promosse dal Comitato Donne in Gioco per salvaguardare la salute dei nostri clienti e difendere il mercato dall’aggressione costante del mercato illegale. Siamo convinti che le soluzioni che abbiamo studiato e che stiamo promuovendo in tutta Italia possano essere una risposta concreta a tanti aspetti di un settore che, nonostante sia regolato dallo Stato, necessita di un protagonismo di chi vive ogni giorno al contatto con le comunità locali, con i cittadini e con le istituzioni”.

“L’istituzione del Registro Unico degli Esclusi ad esempio è uno strumento attivo in tutti i Paesi europei ma in Italia presente solo nel gioco online, dove la percentuale degli auto esclusi è cresciuta del 32% in tre anni. Vogliamo che anche l’Italia adotti un nuovo sistema di prevenzione e controllo e che venga esteso anche per il gioco fisico, non solo per quello online: abbiamo il dovere di costruire, insieme alle i stituzioni e alle attività che fanno parte di un settore regolato dallo Stato, un nuovo modello che metta a sistema i servizi pubblici di sostegno alla persona, i punti gioco fisici, gli utenti finali attraverso l’utilizzo delle tecnologie che già possono essere attivate.Le politiche di contrasto utilizzate fino ad adesso – continua Antonia Campanella –  anziché sostenere e prevenire sono state troppo poco efficaci per l’utente e punitive per le sale gioco: la tessera sanitaria ad esempio, che ricordiamo non è valida per i cittadini stranieri, è facilmente reperibile per chi non ne è in possesso. La proposta che stiamo presentando in questi giorni prevede una riforma strutturale degli ingressi nelle sale attraverso il posizionamento di varchi di accesso con Face ID per gli utenti e una piattaforma multimediale che interagisca con le istituzioni, i servizi pubblici e gli utenti finali. Tale previsione e il suo utilizzo escluderebbe a priori e senza margine di errore l’ingresso ai minori di anni 18 all’interno dei punti che dispensano gioco con vincita in denaro (cosa che ovviamente non può oggi dirsi garantita dal gioco on line). Un sistema che tuteli davvero i giocatori e che coordini le normative regionali. Una riforma nazionale e regionale efficace, concreta a attuabile, che prevede l’Istituzione di uno Sportello Unico che, attraverso il coinvolgimento attivo degli operatori, degli esercenti e delle strutture operative delle Aziende Sanitarie, metta in rete: ADM, Concessionari, Sedi del Gioco Pubblico, i SER.D delle ASL e i clienti che avranno accesso alle sale attraverso il sistema di riconoscimento facciale. Una cabina di regia unica, efficace e dinamica,  – conclude Antonia Campanella – che, con un coordinamento nazionale, aiuti davvero i clienti, mettendo in condizione gli esercenti di combattere le dipendenze ed il mercato illegale”.

La Redazione

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