Prosegue in tutta Italia la lotta al gap, mentre regioni e comuni decidono di adottare misure più o meno rigide, dagli sgravi fiscali per gli esercizi no slot ai divieti assoluti. Sono tanti i comuni che incentivano, con sgravi fiscali, l’eliminazione delle slot dagli esercizi pubblici. A Molfetta, nella provincia di Bari, il regolamento sulla Tari, la tassa sui rifiuti, prevede la riduzione della tariffa del 10% per le utenze non domestiche nelle categorie B2 e B3 prive di macchine adibite al gioco d’azzardo o scommesse.
A Ispica, in provincia di Ragusa, è stato adottato il nuovo regolamento su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico e vice sindaco, Gianni Stornello. Secondo quanto previsto, la Tari è stata eliminata completamente per tre anni e ridotta del 20 per cento negli anni successivi per chi apre o ha già un’attività nel centro storico. Tuttavia, sono escluse dall’esenzione gli esercizi commerciali con all’interno slot o vlt.
Dura politica contro il gioco d’azzardo invece in Valle d’Aosta dove la questura del capoluogo ha revocato le licenze a sette sale slot, su otto, per non aver rispettato l’applicazione della normativa regionale sul gap. Dai controlli effettuati, è emerso che le sale si trovavano a meno di 500 metri in linea d’aria dai luoghi considerati sensibili (scuole, strutture sanitarie e socio-assistenziali). L’unica licenza rimasta è a Quart, comune alle porte di Aosta.
La Redazione