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Mantova: allarme ‘ndrangheta e scommesse

La ‘ndrangheta cerca di mettere le mani su agenzie di scommesse e sale slot a Mantova, ed è subito allarme. Un sodalizio pericoloso quello tra mafia e gioco illegale che ha portato gli inquirenti a intervenire. “La situazione è piuttosto preoccupante perché non possiamo più parlare solo di infiltrazione. Stiamo assistendo a una campagna di conquista da parte delle organizzazioni criminali e la ndrangheta, in questo senso, è molto forte”. Lo ha dichiarato il questore Paolo Sartori in conferenza stampa alla Prefettura spiegando l’operazione che ha portato alla chiusura del Bakery Cafè di via Cesare Battisti, locale in odor di mafia con legami che porterebbero alla malavita calabrese. “Negli ultimi mesi, dall’inizio dell’anno – ha spiegato Sartori – la Questura ha rigettato 5 richieste inoltrate da alcune persone e formulate attraverso società legate alla ndrangheta, con sede legale a Malta o in altri paradisi fiscali, di aperture di sale giochi/scommesse a Mantova e provincia. Un altro segnale forte viene dal fatto che la Questura ha stato fatto annullare il provvedimento col quale il Tribunale di Reggio Calabria aveva mandato in sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in una località della nostra provincia un importante personaggio collegato alla ndrangheta, ricollocato poi in un’altra zona d’Italia. Questi, in un paio di settimane dal suo arrivo, stava già cercando di creare una piccola rete coinvolgendo corregionali qui residenti. Un tentativo, che si ripete spesso e a macchia d’olio, di stabilire connessioni e connivenze per avviare attività imprenditoriali”.
Dunque sei i permessi negati in totale. Tutto ha inizio a metà estate dell’anno scorso quando una donna moldava residente a Crotone chiede di aprire una sala scommesse e slot a Mantova per una società sempre della città calabrese. Le indagini della Questura portano poi a scoprire che tale società è collegata a un’altra con sede a Malta.
Ed era sempre collegata a una società di Malta la seconda richiesta di apertura di un’agenzia scommesse a Mantova da parte di un personaggio calabrese collegato ai clan dell’ndrangheta; la terza domanda avanzata invece da un mantovano pare avesse diretti collegamenti alle cosche.
Passano pochi mesi quando anche un uomo di Taurianova, provincia di Reggio Calabria, chiede di aprire una agenzia di raccolta scommesse e sala slot e pure in questo caso il collegamento è diretto con una società di Malta.
Aveva avuto invece l’autorizzazione per diventare una sala di scommesse sportive il capannone in via Parma divorato poi dall’incendio divampato a metà ottobre del 2018. Le fiamme fu accertato che erano di origine dolosa ma non si trovò il responsabile.
La società di riferimento in questo caso però era austriaca.
Arriviamo a qualche settimana fa, a fine ottobre, quando viene negata l’autorizzazione per una sala scommesse a Suzzara, pure questa risultata in odor di mafia e collegata a una società austriaca.

La Redazione


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