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Sangalli (Confcommercio): “Sì a green pass ma servono correzioni e ristori”

“Noi siamo per il rispetto sempre e comunque della legalità. Servono proposte serie e puntuali con le istituzioni per ottenere risultati concreti per le imprese”. A sostenerlo è il numero uno di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo il quale le disposizioni del decreto sul certificato vaccinale vanno migliorate. “Ma vaccini e green pass”, insiste Sangalli, “sono la chiave per uscire dall’emergenza”.

Così Sangalli in un’intervista al Messaggero ha parlato di green pass, decreti, economia e rispetto delle regole per uscire da una pandemia che da oltre un anno ha messo in ginocchio il mondo intero (https://www.confcommercio.it/-/intervista-sangalli-28-luglio-2021)

“Partiamo da una premessa. Il terziario di mercato è il settore che più ha pagato il prezzo della pandemia e rappresenta quell’economia della socialità che è la cifra del Paese. C’è, dunque, la consapevolezza che da questa terribile stagione se ne esce solo tutti insieme, e se ne esce con i vaccini e con il green pass. Questa è l’ulteriore dimostrazione del profondo spirito civico di chi fa impresa” ha spiegato Sangalli specificando tuttavia che “Le disposizioni del decreto sul certificato vaccinale vanno migliorate per tenere in più stretta connessione le ragioni del contrasto della pandemia con quelle di una difficilissima ripartenza dell’economia. Voglio ricordare che ci sono attività ancora limitate o addirittura chiuse, come le discoteche. Servono chiarimenti, correzioni e ristori. Li chiediamo al governo e al parlamento“.

Il numero uno di Confcommercio fa sapere che “Secondo il nostro Ufficio studi, solo tra la fine del 2022 e il primo quarto del 2023 dovremmo aver recuperato circa 11 punti percentuali persi nel 2020. Per la filiera turistica e l’area della convivialità, i tempi rischiano di essere ancora più lunghi”. Per ridurre ulteriori rischi e crolli dell’economia “Occorre una rateizzazione di lungo corso del debito fiscale da Covid ed è necessario sostenere, anche intervenendo sulle regole europee, i prestiti bancari alle imprese accompagnati da garanzie pubbliche. Inoltre, vanno incentivati fiscalmente i processi di ricapitalizzazione delle imprese. Ma ora va anche fatto di tutto per mettere a terra il combinato disposto di investimenti e riforme previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sulle riforme attese, due annotazioni – chiosa Sangalli – Per quel che riguarda il fisco, i margini di manovra disponibili consigliano determinazione e realismo. Semplifichiamo il sistema e diamo certezze ai contribuenti. E l’avanzamento del contrasto di evasione ed elusione deve tradursi in riduzione della pressione fiscale a carico dei contribuenti in regola”.

La Redazione

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