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Toscana, la camorra infiltrata nel gioco d’azzardo

“Con riferimento alla camorra, risultano operativi, in molte province toscane, soggetti collegati al clan dei «Casalesi», con interessi diversificati nel traffico illecito di rifiuti, nel gioco d’azzardo e nelle scommesse on-line”.

Lo afferma il Sottosegretario di Stato per l’interno Carlo Sibilia rispondendo a una interrogazione della Lega a firma di Potenti, Lolini, Ziello, Picchi, Legnaioli e Billi sulle strategie di contrasto del Ministero dell’interno nei confronti delle infiltrazioni criminali nell’ambito del tessuto produttivo del Paese, ed in particolare nella regione Toscana, soprattutto “alla luce del crescente disagio economico-finanziario di famiglie ed imprese, derivante dal perdurare dell’emergenza virus Covid-19

“In relazione alla situazione esistente nella regione Toscana, appare opportuno evidenziare, preliminarmente, come la sua fiorente economia rappresenti da tempo una forte attrattiva per le organizzazioni di tipo mafioso. Più in particolare – ha detto il vice ministro dell’Interno Matteo Mauri alla Camera – si rileva che lo scalo marittimo di Livorno, oltre a favorire gli interscambi commerciali con i vari settori produttivi nazionali, risulta impiegabile anche per i traffici illeciti da diverse compagini criminali. Ampie attività info-investigative hanno, infatti, da tempo dimostrato l’attività di sodalizi contigui alla Camorra, alla ‘Ndrangheta e a Cosa nostra nella regione Toscana”.

Nell’ultimo periodo – ha aggiunto Mauri – specifiche direttive sono state diramate ai questori, evidenziando l’importanza di prevedere mirati strumenti analitici, in grado di monitorare e prefigurare le possibili evoluzioni del quadro economico-finanziario, anche legate all’eventuale cessazione delle restrizioni e alla ripresa delle attività economiche. È stata sottolineata, altresì, la necessità di mantenere elevata l’attenzione verso determinati reati spia, indici di fenomenologie di infiltrazione criminale, anche mafiosa, nelle pieghe economiche-finanziarie; si pensi alle fattispecie riconducibili all’attività estorsiva, all’usura, alle attività di riciclaggio e reimpiego di denaro o beni di utilità e provenienza illecita, alle speculazioni volte alla fagocitazione immobiliare o imprenditoriale favorite dal bisogno impellente di denaro contante, al trasferimento fraudolento di beni, nonché alle truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, al condizionamento del ciclo degli appalti”.

“Sotto il profilo investigativo, i servizi di polizia giudiziaria non mancano di porre attenzione a specifici ‘alert’ situazionali, in grado di disvelare concretamente il tentativo di infiltrazione criminale, anche mafioso, in segmenti economici e nelle pubbliche amministrazioni. In conclusione – ha garantito il Viminale – si assicura il rilevante e quotidiano impegno di questa amministrazione, al fine di contrastare, con la massima risolutezza, ogni tentativo di infiltrazione delle organizzazioni criminali, anche con riferimento al sistema economico e produttiva della regione Toscana”.

La Redazione

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