Dopo due anni l’operazione Darknet della Guardia di Finanza di Rimini si è conclusa con 8 arresti e un obbligo di firma per associazione per delinquere aggravata dai metodi mafiosi per aver favorito i clan di appartenenza, in particolare i clan “Sarno” e dei “Casalesi”: sono queste le accuse mosse oltre ad una serie di reati finanziari che vanno dalla corruzione, alla turbativa d’asta, al riciclaggio. Secondo le indagini, tutto parte da provvedimenti di sorveglianza speciale emessi nei confronti di alcuni casalesi e campani, trasferiti a Cattolica e Riccione. Dalla bassa Romagna, inizia la scalata all’economia locale di alcuni soggetti vicini e addirittura parenti dei Casalesi e dei Sarno, attivi nei business delle costruzioni, degli oli industriali, della ristorazione, ma anche esercenti di sale scommesse.
L’operazione “Darknet” che ha coinvolto ben otto regioni, ha portato anche al sequestro di 17 aziende e beni per oltre 30 milioni di euro.
La Redazione