Ancora un punto a favore della Provincia autonoma di Bolzano nella lotta al gioco d’azzardo patologico. Il Consiglio di Stato, infatti, ha nuovamente confermato la legittimità della legge provinciale che prevede almeno 300 metri di distanza dai luoghi sensibili per sale da gioco e apparecchi.
Nella sentenza pubblicata martedì, come in quelle della scorsa settimana, sono stati respinti gli appelli presentati da un operatore di gioco. I giudici sottolineano «l’indubbia congruità/adeguatezza della disciplina legislativa provinciale in questione rispetto alle finalità perseguite» e la mancata violazione dei principi costituzionali e del principio di ragionevolezza, «con conseguente insussistenza dei presupposti per la rimessione alla Corte costituzionale».
Palazzo Spada esclude che «si sia verificato l’effetto espulsivo lamentato dalle parti ricorrenti». Il distanziometro non determina, nelle elaborazioni effettuate dal perito, «una privazione dell’intero segmento di mercato», poiché è ancora disponibile “uno spazio utile residuo nell’ambito dei singoli terrori comunali, bensì tendenzialmente ristretto, ma pur sempre idoneo e sufficiente per l’organizzazione economica delle attività delle sale giochi». I giudici confermano dunque che la norma è adeguata «rispetto alle finalità perseguite» e che la scelta del legislatore rientra «ampiamente nei limiti della discrezionalità riservata all’attività legislativa».
Antonio Bargelloni