Il Tar ha bocciato l’ordinanza sindacale sui limiti orari di gioco a Fara Gera d’Adda, un comune in provincia di Bergamo dove pare che siano 6 le persone residenti in cura presso i Servizi per le Dipendenze per gap. A tal proposito scrive Sapar: “0.076 % è la percentuale dei giocatori “problematici” (non necessariamente ludopatici) nel comune di Fara Gera d’Adda in carico alle strutture sanitarie. Sei persone che per il sindaco Per il sindaco sono più che sufficienti per giustificare la riduzione della fascia oraria di gioco. La sentenza dice che l’ordinanza, se giustificata con un’emergenza (e nello specifico non lo è), si deve basare su un’emergenza effettiva e la definizione di giocatore problematico nell’ordinanza era utilizzata in modo troppo generico. Inoltre poichè gli orari limitano un’attività comunque oggetto di concessione e quindi con un valore economico bisogna comunque verificare se ci sono altre misure tecnologiche limitative dell’utilizzo degli apparecchi per l’adozione delle quali è auspicabile un previo confronto con Adm e con le associazioni rappresentative del settore. Se si trattasse di qualsiasi altro settore economico le parti sociali e associazioni di settore sarebbero state sicuramente sentite prime di prendere una decisione di tale gravità (riduzione degli orari di lavoro). Nel nostro caso – conclude Sapar – è servito il Tar per ricordare al sindaco di Fara Gera d’Adda di come si devono prendere le decisioni. Purtroppo (o per fortuna) in Italia dobbiamo sempre aspettare il Tar riportare sindaci e amministratori con i piedi per terra” (https://www.sapar.it/2021/10/04/tar-sconfessa-riduzione-oraria-in-provincia-di-bergamo/)
La Redazione