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I sindacati al Mise: “Le leggi regionali sul gioco creano disoccupazione”

 

I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno inviato una lettera congiunta al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedendo una normativa rinnovata per il settore del gioco, utile ad  evitare la frammentazione delle leggi degli enti locali e soprattutto che consideri il danno occupazionale che le stesse stanno provocando. Si auspica, tra l’altro, la convocazione di un “tavolo di crisi” presso lo stesso Mise.

Questo il testo della lettera:

“Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sono impegnate da tempo, congiuntamente alle rispettive centrali confederali, nel contrasto ai problemi sociali connessi al gioco d’azzardo, che hanno assunto dimensioni sempre più notevoli negli ultimi anni. Le nostre organizzazioni sindacali condividono la necessità di intervenire sul settore per rendere compatibili le occasioni di gioco con la sostenibilità sociale, contrastare gli abusi e combattere l’illegalità, guardando con preoccupazione al diffondersi di fenomeni quali il gioco online. In assenza di un intervento da parte della Conferenza Unificata utile a rendere omogeneo il quadro normativo, gli Enti Locali e le Regioni hanno prodotto interventi legislativi e amministrativi che stanno incidendo sia sugli orari di apertura dei luoghi dedicati al gioco, sia sulla loro collocazione geografica all’interno del tessuto urbano, distanziandoli da luoghi cosiddetti sensibili”.

“Tali provvedimenti, la cui efficacia in termini di contrasto ai fenomeni sociali non sempre sta producendo gli effetti sperati, stanno avendo effetti negativi sull’occupazione nella filiera del gioco legale, in particolare a causa della natura indiscriminata dei provvedimenti e l’assenza di confronto con le parti sociali sulle conseguenze di tali misure. La frammentazione degli interventi sta producendo anche effetti distorsivi sulla concorrenza.

Le scriventi rilevano inoltre che le azioni di limitazione al gioco legale stanno producendo aumento delle attività illecite, a volte controllate dalla criminalità, verso le quali sono necessari vigorosi interventi di contrasto. Gli effetti nel breve termine sono calcolabili nella perdita di migliaia di posti di lavoro, tra cui oltre 4.000 dipendenti, in un settore che occupa circa 150.000 addetti diretti, oltre all’indotto.

Le scriventi sono pertanto a chiedere l’attivazione di un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico volto ad analizzare e misurare gli effetti dei provvedimenti sul gioco legale e a individuare soluzioni volte alla salvaguardia occupazionale e alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati”.

A. Bargelloni

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