Tra i molti a indignarsi per la mancanza del punto sul ‘contrasto al gioco d’azzardo’ nel nuovo programma di governo giallorosso (http://cifonenews.comma3.com/endrizzi-m5s-sul-nuovo-programma-di-governo-e-tra-questi-26-punti-non-ce-una-riga-sul-contrasto-allazzardo/) c’è monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta Nazionale Antiusura ‘Giovanni Paolo II’. Impegnato da anni sul tema, ha indirizzato una lettera al presidente Conte facendo presente l’esperienza pastorale maturata dalla Chiesa italiana contro queste piaghe socio-economiche, iniziata oltre 25 anni fa, prima ancora della costituzione formale delle fondazioni, denunciando l’ evidente incostituzionalità di alcune parti della legge 108/96 per le vittime di usura. D’Urso ha per questo chiesto un’audizione urgente.
“A nome delle 32 Fondazioni associate alla Consulta Nazionale Antiusura desidero sottoporre alla Sua attenzione la condizione di sofferenza di circa due milioni di famiglie italiane a rischio usura, molte delle quali scivolate nella condizione di estrema povertà a causa dell’azzardo. Vi è ancora oggi una situazione paradossale: proprio le famiglie, intese come soggetti non economici, che anche attraverso il segreto della Confessione fecero emergere il drammatico fenomeno dell’usura, quando fu approvata la legge 108 del 1996 vennero e sono tuttora ingiustamente escluse dai benefici economici previsti dall’art. 14 della stessa legge”.
Nel documento il presidente della Consulta Antiusura ha denunciato la deriva socio-economica del Paese legata al gioco pubblico d’azzardo, il cui consumo ha superato il traguardo dei 107 miliardi nel 2018. E ha aggiunto: “Siamo, ancora una volta, ad offrire la nostra esperienza e collaborazione alle Istituzioni dello Stato al fine di porre un argine a questi due fenomeni tanto estesi quanto sommersi che pongono a repentaglio la sicurezza economica e sociale del Paese. Non è pensabile per un Paese programmare strategie di uscita dalla crisi economica, se una grande fetta della popolazione è in una condizione di dissesto finanziario irreversibile”.
La Redazione