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Matera: 150mila euro di sanzioni per gioco d’azzardo illegale

Regione Lazio stanzia 3,2mln di euro per contrasto al gap

La Regione Lazio stanzia 3,2 milioni di euro per contrastare il gioco patologico attraverso una Manifestazione di interesse rivolta alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) presenti nel territorio regionale, per la realizzazione di interventi mirati e specifici. “Con questa iniziativa regionale vogliamo intervenire sul fenomeno con azioni trasversali in grado di coinvolgere tutti gli aspetti di un fenomeno multisfaccettato – spiega l’assessora regionale alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli – Il gioco d’azzardo patologico invade la vita delle persone che ne soffrono e delle loro famiglie, per questo vogliamo incentivare aiuti concreti predisponendo interventi di prevenzione, contrasto, sostegno, cura e riabilitazione, che possano essere di supporto anche alle famiglie. Ma vogliamo anche sollecitare la proposta di attività di cura ‘alternative’ nei tradizionali servizi sociosanitari pubblici territoriali, ad esempio programmando interventi meno strutturati e informali come quelli dei gruppi auto-mutuo-aiuto o delle Unità di strada o di prossimità ai luoghi di gioco. Nello specifico, la Manifestazione di interesse – aggiunge la Troncarelli – prevede uno stanziamento di 3,2 milioni di euro dal Fondo Gap e possono presentare domanda le Asp che abbiano previsto nel proprio statuto la possibilità di operare nell’ambito degli interventi sociali e che possano dimostrare di aver svolto attività specifiche nel campo delle dipendenze patologiche. Ogni Azienda di servizi alla persona potrà presentare una sola istanza relativa a un unico ambito territoriale tra i sei previsti: Roma Capitale, Città Metropolitana di Roma Capitale, provincia di Rieti, provincia di Latina, provincia di Frosinone, provincia di Viterbo. Le Asp sono chiamate a proporre attività di coordinamento e pianificazione generale degli interventi, adottando appositi avvisi pubblici riservati agli enti del Terzo settore, con sede legale e operativa nel territorio regionale, iscritti in uno dei Registri nazionali o regionali previsti dalla normativa di riferimento e che possano dimostrare di aver svolto attività specifiche nell’ambito delle dipendenze patologiche. Le Asp – spiega ancora l’assessora alle Politiche sociali – operando in sinergia con Regione, Enti locali, e Terzo settore locale, rappresentano a livello territoriale un nodo fondamentale della rete integrata dei servizi territoriali e il loro coinvolgimento è un’importante opportunità per sostenere le persone più vulnerabili in maniera puntuale e capillare, promuovendo una qualificazione dei servizi e puntando al superamento della frammentarietà degli interventi. Inoltre, la partecipazione degli enti del Terzo settore è stata pensata proprio per aumentare la capacità di presa in carico in favore dei più vulnerabili; un traguardo raggiungibile anche grazie alla forte motivazione degli operatori e dei volontari, alla flessibilità organizzativa e alla tipologia di contatto socio-relazionale informale messo in campo dagli enti del Terzo settore”. 

La Redazione

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