Ancora una bocciatura del Tar Puglia sui ricorsi contro la legge regionale contro il gioco patologico che ha adottato tra le prime in Italia il “distanziometro” disponendo almeno 500 metri tra sale e apparecchi da gioco e luoghi sensibili come scuole e chiese. I giudici hanno respinto la domanda cautelare della titolare di una sala di Gallipoli, a cui il Comune aveva imposto la «immediata cessazione dell’attività».
La licenza di pubblica sicurezza rilasciata al locale in questione, si legge nell’ordinanza, «è stata rilasciata dopo l’entrata in vigore della legge regionale, mentre la precedente autorizzazione preesistente all’entrata in vigore della legge non è più esistente» e quindi «la durata di cinque anni della stessa, decorrenti dall’entrata in vigore della legge, non è sostenibile». Per le licenze rilasciate entro il 2013, come è noto, la Regione ha disposto una proroga di sei mesi per l’entrata in vigore del “distanziometro”.
A. Bargelloni