Il problema c’è ma è difficile parlarne. E’ questo uno dei primi scogli da superare nel caso delle dipendenze, tra cui la ludopatia. In Liguria nonostante le dimensioni inquietanti del gioco d’azzardo patologico, certificate dai dati incrociati della regione e di tante realtà in prima linea, i casi che arrivano ai servizi per le dipendenze sono ancora troppo pochi: appena 124 bell’ultimo anno. Per questo Asl3 ha lanciato una rete capillare di sportelli sul territorio destinati a trovare i giocatori problematici o i loro familiari, ma anche per aiutare ad affrontare ogni forma di nuova dipendenza: da internet ai cellulari, dai videogiochi allo shopping compulsivo alle dipendenze emotive.
“Il gioco patologico è un fenomeno in continua crescita ma difficilmente chi ne è vittima accetta di confondersi con gli utenti abituali dei nostri Sert, quindi abbiamo cercato una risposta diversa” racconta Paolo Drocchi responsabile dei Sert genovesi. “I primi risultati sono incoraggianti. La soluzione, ancora in fase iniziale è l’apertura (per ora, due o tre ore per un solo giorno alla settimana) di uno sportello per le nuove dipendenze in ogni distretto sociosanitario della Asl, dove si trovano anche specialisti come l’oculista e il ginecologo. Ai nostri sportelli un operatore stabilisce il primo contatto e aiuta a trovare il percorso migliore: attraverso i gruppi di auto-mutuo aiuto o la presa in carico della nostra equipe multidisciplinare, con un approccio personalizzato per ogni caso”.
La Redazione