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Gioco d’azzardo, il Sapar chiede chiarimenti sui fondi pubblici. Fedeli “fondi pubblici conferiti con semplicità ed imprecisione”

Barbara Fedeli, presidente delegato Sapar Lombardia, ha rilasciato alcune dichiarazioni inerenti ai dati sull’Azienda Sanitaria Monza e Brianza chiedendo dei chiarimenti su come si possano assegnare fondi incentrandosi solo su stime. “Abbiamo compreso che la Regione Lombardia ha stabilito per l’Ats Monza e Brianza 886 mila euro all’anno per la terapia di pazienti con gravi problemi patologici inerenti al gioco, stimati in una cifra compresa tra i 1400 e i 6199 nel territorio di Monza, dei quali però solamente 387 sono stati presi in terapia lo scorso anno” ha dichiarato Fedeli.

“Ci sono differenti fattori che ci lasciano perplessi: l’assenza di dati certi, la forbice così ampia di persone fortemente affette da gioco d’azzardo patologico e in particolare che la Regione Lombardia possa elargire fondi incentrandosi solo su stime. Come concittadina chiedo chiarimenti di come i fondi pubblici possano venire conferiti con tale semplicità ed imprecisione” ha aggiunto Fedeli interpretando i dati procurati da Patrizia Benenati, funzionario Ats Monza e Brianza durante una rassegna pubblica. “Sorvolo sulla questione che i giornali sfruttano senza indugio qualsiasi occasione per cavalcare l’onda demagogica anti gaming di Stato – ha continuato il presidente – giovando su eventi e propagande ammirevoli, come quella ‘Programma  Luoghi di lavoro che promuovono la salute – Rete Lombardia’ per tornare sempre al principio della terapia dei giocatori fortemente patologici, che noi come organizzazione di categoria abbiamo sempre supportato e condiviso” . Poi, ha spiegato che finanziare fondi in base a dati certi è ben diverso da attenersi a stime casuali. Specialmente se queste provengono da un’impresa sanitaria che dovrebbe conoscere la situazione veritiera dei pazienti in terapia. Stando a quanto riporta Il Tempo, secondo il presidente Fedeli gli ultimi dati dell’Ats risalgono al 2015, con numeri molto distanti da quelli spiegati dagli articoli giornalistici.

Katia Di Luna

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