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Viola: “L’essere umano scommette e vince o perde da quando è comparso sula faccia della terra”

Sarah Viola, medico psichiatra esperto in dipendenze, che collabora con il Centro Studi As.tro non ha dubbi nel sostenere che “L’attuale orientamento del legislatore in termini di ludopatia risulta assolutamente ingenuo e privo di fondamento”. L’obiettivo, spiega la psichiatra “è quello di contrastare la diffusione del fenomeno rendendo più difficile l’accesso al gioco stesso, ovviamente al gioco legale e regolamentato poiché ben poco riesce a fare, da sempre, contro il gioco illegale che sfugge completamente al controllo. Così le nuove proposte di legge a livello di Stato e Regioni limitano gli orari di apertura delle sale da gioco e le rendono lontane dall’accesso immediato, impedendo che siano aperte in prossimità dei luoghi e delle locations maggiormente frequentati dal pubblico. Ma questo tipo di provvedimenti risulta assolutamente ingenuo e privo di fondamento. Alla base del fenomeno della dipendenza – scrive Viola – si trova quella particolare posizione che si chiama “craving”, vale adire il bisogno impellente, ossessivo e pervasivo di avere l’oggetto del proprio bisogno, e di averlo ancora, ancora e ancora e sempre di più. Il craving aumenta con l’aumentare del tempo di durata della dipendenza e, quindi, della esposizione all’oggetto stesso. Un ostacolo materiale o concreto, la riduzione dell’accesso all’ oggetto per un certo numero di ore, l’aumento della distanza dall’oggetto, qualsiasi tipo di difficoltà o di ostacolo che si frapponga tra un paziente e la sua dipendenza non farà che rendere il craving ancora più intenso ed il soddisfacimento del bisogno ancora più piacevole. In una parola, il proibizionismo, in tutte le sue forme, non fa altro che fungere da “rinforzo del sintomo”.

Non esiste soggetto veramente dipendente che non superi qualsiasi difficoltà superabile per raggiungere l’oggetto tanto desiderato. Un ludopatico adatterà i suoi ritmi di vita agli orari di apertura degli esercizi, adatterà i suoi spostamenti alle posizioni che dovrà raggiungere per poter giocare, penalizzerà altre cose, ma non rinuncerà a giocare perché questo gli costerà un po’ più di fatica. Anzi, troverà questa stessa fatica ancora più stimolante perché causa di un maggiore desiderio, di una maggiore attesa. Se, quindi, il desiderio del legislatore è quello di arginare un fenomeno serio e pericoloso, sicuramente in espansione e con ciò dimostrare, finalmente, una certa attenzione ai grandi problemi correlati con le dipendenze, lo stesso legislatore sembra operare senza una reale illuminazione e guida tecnica. Ma esiste un aspetto ancora più insidioso in queste limitazioni al gioco legale e regolamentato, la possibilità di favorire, in questo modo, il prosperare della grande quantità del gioco illegale, il quale non conosce, ovviamente, alcuna forma di limite e ingrassa le tasche della criminalità organizzata – sottolinea la dottoressa Viola – Se si considerano poi, tutte le possibilità che un ludopatico ha, quotidianamente ed in qualsiasi momento della sua vita, di giocare via internet, si  comprende come, i limiti imposti alle sale da gioco legale, siano del tutto inutili, considerata la comodità e la semplicità dell’offerta del gioco “in rete”.

Da ultimo va evidenziato il fatto che la scommessa fa parte della mente e della psicologia dell’uomo : l’essere umano scommette e vince o perde da quando è comparso sula faccia della terra. E all’individuo va riconosciuta anche la libertà di correre i rischi che vuole correre, una certa quota, insomma, di “azzardo” fa parte della vita, della fisiologia della vita. Il fenomeno della ludopatia, riguarda una piccolissima parte dei giocatori, e solo questi. Le limitazioni, invece, imposte alle sale da gioco legali, riguardano tutti i giocatori” chiosa la psichiatra. “Ciò crea un fenomeno di ingiustizia verso un campione di popolazione che avrebbe diritto a giocare quando vuole e dove vuole nelle sale da gioco legali e riconosciute. Se non potrà farlo, a sua volta, potrà diventare preda del gioco illegale, con tutte le conseguenze nefaste del caso e con la inevitabile logica di aumentare sempre di più gli incassi della malavita organizzata. Ci si domanda, a tal proposito, come mai alcolici e sigarette vengano venduti ad ogni angolo di strada quando esistono tabagisti accaniti ed alcolisti in aumento esponenziale?”.

La Redazione

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