“Il virus non tratta nessuno in modo speciale e quindi nemmeno noi”. E’ la risposta del primo ministro dello Stato di Victoria, Daniel Andrews, alla richiesta di allentamento delle misure anti covid da parte del campione di tennis, Novak Djokovic. La vicenda si riferisce a qualche giorno fa quando alcuni passeggeri sono risultati positivi al Covid- 19 su tre dei 17 voli che hanno trasportato i tennisti e il proprio entourage in Australia per il torneo che inizierà lunedì 8 febbraio (https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/tennis/2021/01/18/tennisautorita-australia-misure-anti-covid-si-rispettano_03991c7f-80e4-4d68-a107-3d5ef2f3af14.html).
I 72 tennisti che si trovavano a bordo, poco più di un quarto dei 256 attesi, non potranno allenarsi prima dello scadere dei 15 giorni previsti per prevenire la diffusione del contagio. Tra loro anche l’italiano Fabio Fognini. Il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, negazionista, ma che ha contratto e superato il Covid la scorsa estate, ha viaggiato su un volo in cui nessun caso è stato identificato ed è quindi stato autorizzato ad allenarsi. Il campione serbo avrebbe inviato un elenco di richieste agli organizzatori del torneo, compreso il diritto di stabilirsi in abitazioni private dotate di campo da tennis.
Ma le autorità australiane sono state chiare e le decine di stelle del tennis poste in quarantena negli hotel prima dell’apertura degli Australian Open non beneficeranno di “alcun trattamento preferenziale” per potersi allenare, per questo continueranno a correre nei corridoi e a lanciare palline contro i muri delle stanze d’albergo.
La Redazione