Lo stato di agitazione degli ippodromi italiani sta interessando anche le strutture pugliesi di Taranto, Castelluccio dei Sauri (Foggia) e Casarano (Lecce).
Il Paolo VI è stato tra i primi in Italia, dopo Agnano e Roma Capannelle, a vedere i propri dipendenti, decidere di incrociare le braccia in segno di protesta per la mancata sottoscrizione dell’accordo tra le società che gestiscono gli ippodromi ed il Ministero delle Politiche agricole, forestali e del turismo, una situazione di stand by che di fatto ha bloccato le sovvenzioni da parte del Mipaaft alle società di corse, le quali si sono viste costrette a rinviare la corresponsione degli stipendi ai propri dipendenti.
La Sifj, società di corse dell’impianto tarantino, guidata dalle sorelle Milva e Anita Carelli ha preso la palla al balzo coinvolgendo anche le altre due società corregionali, Capitanata (Castelluccio) ed Euro Italia (Casarano) nello stato di agitazione.
Le tre società hanno inviato una lettera all’onorevole Giuseppe L’Abbate (M5S), considerato vicino al mondo dell’ippica, per perorare la causa dell’intero comparto presso i ministri Centinaio (Mipaaft) e Di Maio (Lavoro), a salvaguardia delle centinaia di lavoratori, senza stipendio da mesi e a rischio licenziamento.
Questo il testo della lettera:
“Le società SIFJ S.P.A., Capitanata ed Euro Italia, gestori degli ippodromi di Taranto, Foggia e Casarano, chiedono un intervento urgentissimo all’Onorevole 5 stelle Giuseppe L’Abbate, da sempre vicino all’ippica e rappresentante della Puglia in Parlamento, di tutelare presso il Ministro Centinaio gli interessi degli ippodromi pugliesi e degli operatori ippici. E di tutelare presso il Ministro del Lavoro On. Luigi Di Maio tutti i lavoratori dipendenti delle stesse, a rischio concreto di licenziamenti. La situazione degli ippodromi pugliesi da oggi è drammatica”.
Antonio Bargelloni
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